La trama (con parole mie): come ormai tutti saprete, si è concluso il sessantacinquesimo Festival di Cannes, che ha visto sfilare alla Croisette il fior fiore del Cinema autoriale - e non - del mondo, confermando questo appuntamento come il più importante dell'anno per gli appassionati e gli addetti ai lavori.
Le proposte erano anche a questo giro decisamente interessanti, anche se pare che la giuria presieduta da Nanni Moretti non abbia avuto praticamente dubbi sul vincitore.
In attesa di avere l'occasione di vedere nelle nostre sale la selezione del Festival, ecco l'elenco dei premi e giusto un paio di punti di vista made in saloon.
Palma d'Oro
Amour di Michael Haneke
Per la seconda volta negli ultimi cinque anni trionfa il chirurgico regista austriaco bissando il trionfo del magnifico Il nastro bianco.Personalmente ho sempre considerato Haneke uno dei grandi Maestri del Cinema europeo attuale, quindi non posso che essere soddisfatto, anche se una punta in più di coraggio da parte della giuria non mi avrebbe fatto poi tanto schifo. Comunque, le aspettative rispetto a questo Amour sono alte. Molto alte.Grand Prix
Reality di Matteo Garrone
La nuova fatica del regista di Gomorra non è ovviamente ancora passata sugli schermi di casa Ford, eppure questo premio mi sa tanto di marchettone selvaggio concesso al Presidente di giuria Moretti, che, come in ogni Festival che si rispetti, avrà imposto le sue scelte - o assecondato quelle degli altri giurati - a determinate condizioni.Premio per la regia
Carlos Reygadas per Post tenebras lux
Premio che mi lascia abbastanza indifferente.Non conosco a fondo Reygadas, dunque attenderò la visione prima di pronunciarmi in proposito.
Premio della Giuria
The angels' share di Ken Loach
Personalmente ho sempre avuto una particolare simpatia per Loach ed il suo Cinema "operaio".Il vecchio Ken è uno che tiene i cavalli, un fordiano ad honorem, e le sue storie - su tutte la mia preferita, My name is Joe - riescono sempre a toccarmi.Eppure ho ancora negli occhi la Palma regalata per il suo peggior film, Il vento che accarezza l'erba, e quindi storco un pò il naso a priori rispetto a questo nuovo successo: anche in questo caso, attenderò la visione. E non senza pregiudizi.
Premio per l'interpretazione maschile
Mads Mikkelsen in The hunt di Thomas Vinterberg
Non ho mai sopportato Vinterberg, ma un premio al mitico Mads Mikkelsen io non lo rifiuto mai.Non fosse altro che per Le mele di Adamo o Valhalla rising.
Premio per l'interpretazione femminile
Cosmina Stratan e Cristina Flutur in Beyond the hills di Cristian Mungiu
Mungiu era uno degli autori che aspettavo maggiormente, considerato lo splendido Quattro mesi, tre settimane, due giorni che ancora è una ferita aperta nel mio cuore di spettatore.Ancora una volta il regista romeno esalta le sue protagoniste, facendo salire la mia curiosità rispetto a questo suo nuovo lavoro alle stelle.
Premio per la sceneggiaturaCristian Mungiu per Beyond the hills
Come sopra. Felicissimo per Mungiu. In attesa di buttarmi in questa visione.
Palma d'Oro
SESSIZ-BE DENG (Silence) di Rezan Yesilbas
DESPUES DE LUCIA di Michel Franco
BEASTS OF THE SOUTHERN WILDER di Benh Zeitlin
Chiudo con un trailer segnalato anche dal mio antagonista Cannibale, legato al nuovo lavoro di Paul Thomas Anderson, The Master, che promette di fare davvero scintille, in uscita il prossimo autunno negli Usa.
Carne al fuoco ce ne sarà, e tanta.Speriamo solo che la distribuzione italiana se ne accorga.
MrFord