Cannes, Sorrentino: “Dall’Italia un po’ di sano patriottismo all’improvviso. La mia intenzione è quella di fare altri quattro film”

Creato il 26 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Fare il regista logora, parola di Paolo Sorrentino, che appena tornato da Cannes prova a lasciarsi alle spalle la delusione e sottolinea la felicità per i super incassi al botteghino, che lo hanno portato a battere anche George Clooney. “So’ soddisfazioni”, scherza con Serena Dandini ai microfoni di StaiSerena su Rai Radio2. Gli italiani, stuzzica lei, “sono tutti indignati”… “un po’ di sano patriottismo all’improvviso”, le risponde lui, che alla fine dell’intervista, dopo aver ricordato che a giorni compirà 45 anni, butta là il notizione: “ci sono eccezioni lodevoli però è vero che invecchiando i registi peggiorano, è un lavoro molto logorante, io avrei intenzione di farne altri quattro, ce li ho in testa tutti e quattro”. Anche se poi aggiunge: “Però non sono molto affidabile, il quarto mi è venuto in mente pochi giorni fa, prima erano tre”.

(spettacoli.leonardo.it)

Per Youth La Giovinezza nessun premio a Cannes, ma grandi incassi in sala. Youth la Giovinezza è in sala solo da mercoledì e ha incassato 2 milioni 622 mila euro, “una cifra lunga”, il film “sta andando benissimo – commenta lui – siamo molto contenti. I presupposti erano pericolosi e invece la gente dimostra di essere molto più intelligente di quello che uno crede”. Non è andata bene a Cannes, andrà bene a Venezia e agli Oscar, insiste Dandini. Lui si schermisce: “non è una regola fissa, speriamo…”.

Ancora su Cannes: “Com’è andata? Un aneddoto?” “Il più significativo è che è venuta mia sorella che ha un sistema valori secondo il quale la cosa più importante è apparire in tv, ha incontrato Concita De Gregorio, le ha chiesto ‘Lei scrive ancora per il manifesto?’” Per poi aggiungere: “Quand’è la prossima volta che vedo mio fratello in tv?’”. E’ vero che le hanno detto che Youth sembra il film di un regista più vecchio? “Me l’hanno detto, in realtà è il film di uno che tiene a cuore i temi del desiderio e del futuro, temi che riguardano anche i ventenni”. E’ un film, incalza Sorrentino, “che spero sia ottimista in maniera intelligente, nella misura in cui dice che non bisogna mai smettere di occuparsi del futuro come possibilità”.

I due protagonisti Caine e Keitel hanno due visioni opposte della vita, “io mi riconosco in entrambi, mi appartiene a giorni alterni sia la passione affamata per le cose, ma anche una sana distanza dalle cose”. Si parla della sceneggiatura, pubblicata da Rizzoli e scritta come fosse un romanzo: “Le sceneggiature le scrivo così, cerco di intortare i produttori”, scherza lui. E poi la musica e l’ironia, che Sorrentino spiega di cercare anche nei compagni di lavoro: “La vita del set è lunga e va oltre il lavoro, prosegue anche a cena circondarsi di persone con cui si va d’accordo e con le quali si può sfuggire alla noia è importante”. Si cita la lite sul set con Keitel: “E’ vero che lui non se ne accorto?” “Io parlo male in inglese…” E ancora, la dedica a Rosi, il personaggio simil Maradona, il pibe de oro come l’ha presa? “Bene, mi ha mandato un messaggio dove mi ringrazia”.

Ora comincerà a girare la fiction The Young Pope: “Mi piacerebbe tanto parlarne, ma mi hanno detto che non devo..” Una notizia comunque arriva: con il protagonista Jude Law, rivela Sorrentino, ci sarà Silvio Orlando. (ANSA)


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