Passano dondolando come birilli donne giordane più larghe che lunghe nelle loro abaya nere.
Il pakistano qui davanti urla al cellulare, le parole gli si strofinano nelle guance come Marlon Brando nel Padrino.
Businessmen Sauditi si muovono come fantasmi, abiti da sposa con la cavezza del cammello.
Pellegrini per Jeddah in accappatoio e asciugamano sembrano appena usciti dalla doccia.
Qualche turista tedesco in pantaloncini corti sulle gambette secche.
Arabi in giacca e cravatta sgranano rosari.
Telefono e sono a casa, nella campagna cremasca.
Poi a Parigi con un sorriso.
Penso a capre e persone sull'Appennino.
Dal blackberry mando una mail al Cairo.
Un sms a Istanbul.
Una chat a Bangkok.
Faccio gli auguri in Cina.
Sono dappertutto e in nessun posto.
Un estraneo con ipod e cuffiette in un non-luogo che chiamano aeroporto.
I Marillon urlano Cannibal Surf Babe.
Che venga Prince, venga A Case of You a portare pace.
Vengano un sorriso e due occhi nocciola a darle un senso.
(Auguri)