Organizzare le cose non è facile, farle in tempo è un rischio, ma io cerco di fare il possibile conciliando tutto per tutti.
Dopo una serata alle prese con le scelte e decisioni, non ho dormito tutta la notte per quanto riguardava un responso da parte dell'anonimo supervisore, a cui ieri, se avete letto, ho dedicato una lettera.
Quando giungo nel suo tugurio di scartoffie, l'ansia di colpo è sparita e mi sono concentrata solo e unicamente sulle sue parole:
"Lei possiede gravi errori grammaticali. Ho corretto per dieci anni relazioni, però lei è tra casi di gravi errori di lingua italiana.". Quando l'anonimo supervisore aveva finito di giudicarmi con tanto di altezzosità, io ho annuito e sorriso lievemente. Trattenendo dentro di me la risata sadica d'una ragazza che sta maturando e cercando di costruirsi una vita, di cui è fiera è lo sarà sempre, sia nel bene che nel male. Si è permessa di giudicarmi come se fosse lei l'unica a possedere la giustizia della parola, quando invece ha graffiato parte del mio intimo, su cui ho riposto un piccolo cerotto disgnato con simpatiche vignette.
Non sa nulla, ma proprio nulla di me. Pubblicazione d'un racconto qualche anno fa, scrivo su un blog, forse c'è la possibilità che mi pubblichino un libro.... e lei mi dice che io soffro di errori gravi di lingua italiana?
"Lei invece possiede gravi errori mentali..." pensai salendo in macchina, alla volta di casa.