Una marcia in più per il free to play di Doctor Entertainment
Frutto del lavoro di soli cinque sviluppatori in seno alla piccola software house svedese Doctor Entertainment AB, Gear Up è un semplice gioco d'azione multiplayer free to play per un massimo di sedici giocatori, dove piccoli mezzi da combattimento (generalmente assimilabili a carri armati giocattolo) si danno battaglia in scenari colorati e fanciulleschi, senza dunque prendersi troppo sul serio dal punto di vista concettuale ma con una invidiabile solidità d'intenti. Dopo averlo messo alla frusta nella sua versione in Accesso Anticipato, della quale potete leggere il nostro provato cliccando sul seguente link, abbiamo testato a fondo quella definitiva, nella quale sono stati limati alcuni degli spigoli che avevamo ravvisato un paio di mesi addietro. Se volete scoprire se vale la pena investire il vostro tempo - ed eventualmente il vostro denaro - in questo progetto, non vi resta che continuare la lettura.
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Gear Up, un onesto e divertente action free to play dagli autori di Puzzle Dimension
Allegri ma non troppo
Di prodotti free to play o presunti tali l'attuale panorama videoludico ne è ormai colmo, e questa presenza pare sia destinata a crescere sensibilmente nel prossimo futuro, tenendo ben a mente annunci e proclami (in verità non propriamente graditi dai giocatori) di diversi publisher e sviluppatori. Benché tale metodo di distribuzione sia spesso sfociato nelle discutibili microtransazioni o, ancor peggio, nel famigerato pay-to-win, è possibile apprezzare diverse produzioni virtuose, oneste nel modello economico e soprattutto valide da quello prettamente ludico, come l'apprezzato World of Tanks, il simpatico Loadout o il vastissimo Planetside 2, in procinto di uscire anche su PlayStation 4.
Gear Up, dal punto di vista delle ambizioni, è ben lungi dai progetti di cui sopra, ciò nonostante si inserisce perfettamente nella medesima linea qualitativa, dato che è possibile divertirsi senza spendere nemmeno un centesimo. Come spiegammo nel nostro precedente articolo, gli introiti per gli sviluppatori di Doctor Entertainment AB derivano dalle versioni del gioco definite Basic e Premium (rispettivamente a 6,99 e 13,99 Euro), che non donano vantaggi in termini tattici, ma forniscono una maggiore libertà e velocità per realizzare il proprio tank dei sogni. Procediamo con ordine. Nella versione gratuita, in Gear Up è necessario acquistare nel negozio virtuale le varie componenti spendendo i cosiddetti Punti G, che si guadagnano al termine di ciascun match. Anche per ottenere i pezzi più efficaci ed esotici, solitamente "irraggiungibili" nei comuni free to play, non è necessario darsi al farming selvaggio, essendo tutti accessibili senza dover giocare milioni di ore. Il limite di questa versione è legato al numero degli slot del proprio magazzino, ovvero dieci, che costringono a vendere eventuali vecchi componenti per poterne provare ed equipaggiare di nuovi. Con la versione Basic del gioco questo limite viene eliminato, in aggiunta alla possibilità di salvare tre configurazioni distinte e un raddoppio dei punti G conquistabili in battaglia, mentre con la Premium viene dato l'accesso immediato a tutte le 116 componenti, garantendo la massima possibilità di personalizzazione e sperimentazione sin da subito. Oltre a questo non trascurabile dettaglio, con la versione più costosa del gioco si ha accesso alla modalità single player contro i bot (invero piuttosto limitata e fine a se stessa) e ad altri piccoli extra, come la simpatica - quanto inutile e pesantissima - modalità "Army", dove far camminare decine di propri veicoli in formazione, o la Replayer, ove poter catturare alcuni screenshot su sfondo bianco.
Fuoco incrociato
Come avrete intuito, il cuore pulsante dell'esperienza è legato alla personalizzazione del proprio mezzo, che al di là dei pur interessanti valori estetici, modifica radicalmente l'approccio alla battaglia in base alle componenti equipaggiate. Esse sono suddivise in sette categorie distinte, ovvero torrette, scafi, propulsione, armi principali, armi di supporto, bandiere e decorazioni, che ad eccezione delle ultime due influenzano sensibilmente proprietà quali la velocità, la resistenza al fuoco nemico (armatura), la manovrabilità, l'accelerazione e naturalmente il danno inflitto.
Grazie ai 116 pezzi unici disponibili esistono oltre un milione di configurazioni distinte, e dai carri armati più classici muniti di cingoli e cannone, ovvero il mezzo base con cui partono tutti i giocatori novizi, si può arrivare a veri e propri velivoli che fluttuano a mezz'aria, hovercraft alieni e pericolose torrette mobili con zampe da ragno in grado di scalare superfici verticali. E' possibile giocare sia con mouse e tastiera che con il joypad, e il sistema di controllo risulta generalmente responsivo, sebbene talvolta possa apparire macchinoso e poco sensibile, in particolar modo quando si deve sparare e ruotare la torretta con le configurazioni di mezzi più lente. Attraverso la pratica si riesce comunque a trovare il giusto equilibrio, sia per gestire al meglio lo strafe (tasti Q ed E sulla tastiera) che i sistemi di propulsioni più complessi, come quelli veloci non proprio facilissimi da padroneggiare in virata e le già citate zampe da ragno, che talvolta hanno qualche problema con gli elementi dello scenario, sebbene in maniera decisamente ridotta rispetto alla versione in Accesso Anticipato. Le armi spaziano da mitragliatrici di vario calibro al letale fucile da cecchino, passando per mine, lance, bombe a grappolo, laser e soluzioni più originali, ciascuna in grado di offrire un'esperienza di gioco piuttosto differente. Come sottolineammo nella nostra precedente analisi, benché le configurazioni possibili siano moltissime, c'è una certa predilezione per le zampe da ragno accompagnate dal fucile da cecchino (capace di togliere 75 punti di armatura con un singolo colpo, e dunque delle "instant kill") e versatili carri cingolati muniti di minigun, soluzioni che sembrano avere un certo vantaggio sulle altre, benché a fare la differenza sia quasi sempre l'abilità dei giocatori, ovviamente a pari livello di esperienza.
Fortunatamente i proiettili si esauriscono velocemente, in particolare quelli più efficaci (le munizioni per il cecchino sono al massimo sei), e dunque si rende necessario abbandonare la posizione di vantaggio per raccogliere i bonus di ripristino sparsi per la mappa. A tal proposito ricordiamo che ve ne sono altri in grado di aumentare gli scudi, rigenerare la salute e potenziare le armi, a tutto vantaggio della strategia. Alla grande varietà di mezzi, fa da contraltare il numero piuttosto limitato di modalità, che contempla il classico deathmatch tutti contro tutti, il deathmatch a squadre (rossi contro blu) e Conquest, la più giocata e apprezzata dalla community di Gear Up, ove due squadre si danno battaglia per il controllo delle classiche aree indicate. Le mappe sono in tutto sei, ovvero Oasis, Inferno Island, Construction Chaos, Deadly Dock, Armed Arena, Atoll Action e Violent Valley, delle quali un paio sono disponibili anche in versione notturna. Pur non essendo particolarmente vaste e complesse, presentano un level design accurato che si si sviluppa sia in verticale che all'interno di edifici e strutture, con parecchie posizioni interessanti dove appostarsi e tender agguati ai nemici, magari nascondendosi dietro a qualche architettura semovente.
Gear Up - Trailer
Diorama stilizzato
Pur essendo un titolo free to play realizzato da una manipolo di volenterosi sviluppatori, sotto il profilo tecnico Gear Up si presenta piuttosto curato, in particolar modo per la resa dei mezzi, degli scenari e soprattutto dell'illuminazione, che dona alla produzione quell'atmosfera tipica dei film d'animazione Pixar. La grafica è infatti stilizzata, colorata e "giocattolosa", risultando sempre affascinante, pur non essendo accompagnata da effetti particellari o volumetrici di ultima generazione.
La fisica è generalmente valida, tuttavia alcuni ribaltamenti non sempre risultano credibili, a causa di una gravità dei mezzi - in particolare durante i salti - più lunare che terrestre. Rispetto alla versione testata in precedenza gli effetti sonori hanno un timbro decisamente più incisivo e pulito, pur essendo piuttosto limitati in termini di varietà. Non sono purtroppo presenti server dedicati, e tutto è delegato alle partite ospitate dai giocatori: lag e microstuttering si presentano in misura sicuramente inferiore rispetto al passato, mentre il numero di sessioni in cui poter accedere, anche a match in corso, è sempre piuttosto ampio grazie alla attiva community. Alla solidità del netcode si aggiunge un'interessante feature del matchmaking, che indica il livello di esperienza medio presente in partita, suggerendo ai novizi quali match affrontare o evitare. Il gioco, fra l'altro, non soffre più dei crash e soprattutto dei freeze che precedentemente minavano la godibilità e la fluidità delle partite.
Pro
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E' un free to play onesto e divertente
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Niente microtransazioni
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Tecnicamente gradevole
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Netcode solido anche senza server dedicati
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Community numerosa
Contro
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Poche mappe e modalità
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L'account Premium toglie il gusto di sbloccare i pezzi
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Alcuni loadout leggermente sbilanciati
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Fisica e sistema di controllo non sempre precisissimi