Cantar fra le vigne…..

Creato il 27 agosto 2013 da 19stefano55

Quando facevo l’elementari (il secolo scorso) spesso nel sussidiario (parola allora molto all’avanguardia se pensiamo alla fine che ha fatto la sussidiarietà in tempi recenti) c’erano immagini di vita in campagna con agricoltori festanti che cantavano, mentre mungevano o in tempo di vendemmia.

Oggi spesso ci sono contoterzisti su enormi macchine agricole con le cuffie, a volte per norme di sicurezza, o per la solitudine che li circonda.

I raccoglicoltori spesso masticano l’amarezza di essere immigrati e vivere come i loro antenati ed è meglio che non cantino…

Mentre se andiamo al Nord, molto al Nord ecco che il nostro Ministero Agricolo ci fornisce notizie…..mediasetiche!

“Matthew Bell visita Pershore, la capitale delle prugne del Regno Unito, dove gli agricoltori preoccupati per il raccolto di quest’anno hanno deciso di reinstallare un’antica tradizione rurale.
Le prugne sono verdi e dure. C’è pioggia. Ma grazie all’ incantatore di prugne di Pershore, “Summertime” è arrivata. Paul Johnson sta suonando Gershwin su un clarinetto in B-minore mentre cammina tra le file di alberi.

Omissis. Come tanti altre tradizioni rurali, la storia del “plum-*charming” (incantare le prugne, n.d.t.) è parte folklore, parte leggenda. Quello che sappiamo è il ‘wassailing’ – la pratica del cantare ai frutteti – è stata praticata nei territori di coltivazione delle mele, come il Somerset, fin dal medioevo. L’obiettivo della tradizione era di spaventare gli spiriti cattivi e garantire un buon raccolto.”

Quest’anno i prezzi della frutta (eccetto i meloni, quelli di Mantova, eccellenti) sono molto alti forse anche per colpa del maltempo del Centro-Nord. Ma nella nostra Penisola non si potrebbe scegliere tra i vari festival di San Remo qualche brano?

Penso a canzoni come quella di Modugno “Piove”, a quella di Al Bano “nel Sole” che potrebbero essere oggetto di corsi di formazione per…..agricoltori o per futuri sindaci attenti al turismo sostenibile (oggi l’unica parola che sento dire da tutti è formazione, poi su come si è fatta e si fa mmm!!). Insomma una bella canzone napoletana, siciliana, lumbarda potrebbe rinvigorire quel made in Italy spesso molto etichetta e poco degustazione.

Per gli amanti …platonici ecco un rimedio molto slow…!



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