Su cantu a tenore era diffuso in tutta l'isola, ma ora la tradizione resta ben viva solo nel barbaricino e zone limitrofe, nel campidano e nel sud Sardegna la cultura, purtroppo, si sta perdendo.
Ci sono alcune testimonianze però che mi fanno credere che il canto a tenore sia molto molto antico, probabilmente di millenni.
Il motivo è facilmente individuabile ascoltando alcuni canti sardi per poi paragonarli ai canti della Mongolia e degli Inuit siberiani.
E' incredibile come dei canti culturali tanto antichi quanto distanti si somiglino fra di loro.
Ecco un esempio del canto campidanese, chiamato Su Mutetu:
Molto suggestivo il modo di cantare, sicuramente non è facile emettere quel tipo di canto
Ma vediamo un canto di un popolo siberiano:
Stesso particolare modo di cantare, che sembra quasi un fischio o qualcosa di simile.
Vediamo la Mongolia, dove ci tengo a ricordare ci sono i cavalli nani, con lo stesso dna dei cavallini nani de sa Jara:
C'è da dire che al di là di tutto questi canti sono tutti molto suggestivi e sicuramente meravigliosi.
Il canto a tenore sta rifiorendo nel nord Sardegna: nelle fermate dei bus la mattina, nei cortili delle scuole e nei bar capita molto spesso di sentire ragazzi giovanissimi e meno giovani cantare a tenore.
Qualche evento è stato programmato per recuperare la cultura anche nel Campidano, speriamo che abbiano successo.
La cultura millenaria sarda comunque riesce a far innamorare i giovanissimi da tantissime generazioni, e in un mondo dove imperversa consumismo e televisione la cosa è impressionante.
Il popolo sardo non potrà mai vivere senza la sua cultura, visitare l'isola per assistere con i vostri occhi ad una delle culture più longeve del mondo vi arricchirà culturalmente.
In estate non ci sono molte occasioni di assistere a feste e sagre, meglio autunno e inverno, magari senza perdersi il carnevale sardo, fra sartiglia e mammutones c'è solo l'imbarazzo della scelta