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Cantiere Metro C a San Giovanni: perché tagliare alberi che potevano essere trapiantati?

Creato il 19 settembre 2013 da Carteinregola @carteinregola

Pochi minuti fa in Via Sannio sono entrati gli  operai  nonostante il presidio  dei cittadini e  hanno ricominciato a  tagliare gli alberi

foto anna  4

Il cantiere della Metro C in Via Sannio

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Roma, 19 settembre 2013. Ai comitati e alle associazioni che  ieri avevano partecipato a una riunione all’Assessorato all’Ambiente,  insieme a Romametropolitane e  al consorzio di imprese “Metro C”, era stato assicurato che sarebbe stato fatto tutto il possibile per sospendere gli abbattimenti fino a lunedì, quando è prevista una riunione congiunta della Commissione Ambiente,  della Commissione Trasporti e della Commissione Bilancio, proprio dedicata alla metro C, per ascoltare le ragioni dei cittadini.

Sulla destra l'area di Via Sannio com'era prima del cantiere

Sulla destra l’area di Via Sannio com’era prima del cantiere

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Una quercia destinata all’abbattimento

Ma al di là dell’opportunità di individuare l’area verde  di Via Sannio come cantiere operativo, anziché altre opzioni che non avrebbero comportato il sacrificio delle alte alberature (campi sportivi , mercato di via Sannio e un’area  adiacente  di proprietà  dell’Ama recentemente inserita in un fondo immobiliare), ci si chiede come mai alberi di così grande pregio non siano stati espiantati  in un’altra area limitrofa, dato che le odierne tecniche permettono di trasferire, e  a costi non eccessivi, anche alberi di quella altezza con ottime possibilità di riattecchimento.

via cesena

Via Cesena

Tra l’altro proprio a  cento metri da Via Sannio ci sono i giardini  storici di Via Carlo Felice, che avrebbero  bisogno di riavere le alberature monumentali che ancora si ammirano nelle stampe antiche, e a circa duecento metri c’è un’isola verde, incolta e priva di alberi, a via Cesena, dove pochi mesi fa un emendamento di Athos De Luca, attuale presidente della Commissione Ambiente, ha permesso la cessione dell’area demaniale al Comune per farne un giardino pubblico,  da anni richiesto dai residenti e  dai comitati. A Torino e Milano, durante i lavori della metropolitana, sono stati espiantate e ripiantate decine di alberi di prima forza grazie a  tecniche innovative tedesche.

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Cartelli con le proteste dei cittadini

A inizio estate, poco dopo l’insediamento della nuova giunta, l’ Associazione Progetto Celio e il Comitato Porta Asinaria avevano inviato una richiesta ufficiale per poter effettuare un sopraluogo con propri tecnici botanici nei previsti cantieri, per verificare la possibilità di mitigare l’impatto sugli alberi, ma la richiesta è rimasta lettera morta.

Lanciamo un appello perché la nuova amministrazione si  attivi immediatamente per salvare almeno le ultime alberature di pregio sopravvissute che, anche quando devono essere spostate  per esigenze collettive, una buona amministrazione dovrebbe  impegnarsi a tutelare in quanto patrimonio comune.

 Carteinregola

Associazione Progetto Celio Comitato SanGiovanni Comitato  Porta Asinaria Comitato Comitato  Cittadini Via Albalonga

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Per saperne di più sui Grandi Trapianti:

(dal sito Comitatinopup) Espianti e reimpianti delle alberature: il vero e falso.  Intervista a Francesco Maria Maccazzola Presidente del Consiglio di Amministrazione di G.T.I. – Grandi Trapianti Italiani Scarl di Milano. A cura di Paola Loche (> vai alla pagina)

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Rassegna stampa

Cinquequotidiano 19 settembre 2013 San Giovanni, addio agli alberi. Scatta il presidio contro il cantiere della Metro C Sit in dei comitati: interviene la polizia. «Vogliamo garanzie sul progetto futuro»



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