Gioco di squadra, indipendenza dalla politica, meritocrazia, focus sui mercati esteri e giovani manager alla base del successo della Cooperativa
Nel libro denuncia di Stella & Rizzo, dedicato alle occasioni mancate di sviluppo del meridione d’Italia, spicca l’ultimo capitolo dedicato alle poche eccellenze, tra le quali, la Cooperativa Vitivinicola Siciliana Cantine Settesoli.
“Possono essere una carta vincente, i cittadini, se li sai coinvolgere. Basti vedere il caso di Menfi, poco meno di 13.000 abitanti, ai confini occidentali della provincia di Agrigento…. Quasi 3 famiglie su 4, a Menfi, sono socie delle Cantine Settesoli, il più grande produttore di vino della Sicilia. Tra i più grandi d’Italia. Da trent’anni inonda il mondo intero. Esportando 20 milioni di bottiglie in 40 paesi, perfino in Cina…” così inizia a pag. 306 paragrafo dal titolo “Il paese che fa il vino” tratto dal Cap. 18. Voglia di volare – Il Sud che va. E che prosegue, con il Presidente di Cantine Settesoli Vito Varvaro, che spiega uno dei tratti distintivi della Cooperativa, riconoscere il valore dei giovani talenti e applicare sempre una gestione meritocratica.
“È motivo di grande orgoglio per l’intera cooperativa dei 2000 soci di Cantine Settesoli essere citata nel libro “Se il Sud muore” di Gian Antonio Stella & Sergio Rizzo, come esempio del Sud che funziona” – afferma Vito Varvaro, Presidente di Cantine Settesoli, che ha lasciato la Sicilia a 23 anni ed è tornato dopo 30 anni per dare il suo contributo alla crescita della sua terra e che prosegue – “vogliamo essere di esempio per dare speranza alle nuove generazioni e per dimostrare che il Sud può essere vincente. Spero che il caso Settesoli spinga i cervelli andati via a tornare in Sicilia. Da noi le porte sono aperte!”