Dopo l’esordio nel 2012 con “I Mediocri“, Michele Maraglino prosegue con la sua ricerca musicale e concettuale: “Canzoni contro la comodità” è il suo nuovo album edito da “La Fame dischi” in uscita il 25 febbraio 2015.
Il singolo in anteprima dal 4 dicembre “I miei coetanei“ – scritto con i The Rust and The Fury – ben rappresenta il percorso del cantautore tarantino: Michele Maraglino racconta le sue impressioni e, soprattutto, critica fortemente “il comodo mestiere del conformismo” per dirla con Massimo Bontempelli.
Nove tracce per elaborare un’alternativa alla “Triste storia” che stiamo vivendo: quale possibilità abbiamo per cambiare, prima di tutto noi stessi?
Cambiare significa rinunciare a “sognare a quello che è facile solo perché è facile” da ottenere e significa accettare la necessità di fare i conti con la realtà dei fatti senza aggrapparsi ai luoghi comuni.
Bisogna imparare a conoscere la “bellezza della fatica” di costruire la propria dimensione come ci dice Maraglino in “Se non saremo forti abbastanza” che canta insieme a Francesca Lisetto.
Osservatore certamente non estraneo alla dimensione contemporanea, Maraglino cerca di prendere le distanze dalla rassegnazione dei suoi coetanei che tentano disperatamente, a volte grottescamente, di fotografare, mettere da parte, possedere tutto.
Tutto tranne se stessi.
E se il tempo delle rivoluzioni pare essere finito, non è finito il tempo di coprire e nascondere la mediocrità: “Vernice” è una delle tracce più incisive, un sound maturo sostiene il “non si deve sapere” che pare sia diventato l’imperativo categorico comune.
In un momento in cui anche all’amore si dà lo stesso valore che si riserva ad un bene immobile, in un momento in cui anche l’amore è una abitudine e la famiglia ideale una formula vincente per uniformarsi alla morale dei benpensanti, “La rivincita” coincide con il momento in cui si impara di nuovo a rinunciare al “così si deve fare”. Se si tornerà ad essere indipendenti e ad affrontare la propria individualità rispettando i propri desideri, se si avrà l’intelligenza, la forza e soprattutto la volontà di demistificare, solo allora sarà possibile condividere con la collettività anche la più faticosa verità, e rispondere alla pesantezza della realtà con la leggerezza del fischiettare che chiude “Canzone d’amore contro il conformismo”.
“Felicità Mediocrità Comodità” è forse il manifesto dell’album: una tagliente presa di coscienza. La felicità non può essere un modo per rimanere soli, una necessità che, asservita al mediocre tentativo di affermarsi “differenti” dalla massa, rientra paradossalmente nel luogo comune dell’”alternativo perché opposto”. Se un’alternativa c’è, questa è da ricercare nella costruzione, non nella distruzione fine a se stessa.
Se un’alternativa c’è, l’alternativa è “discernere” nei limiti del possibile.
Accompagna l’ascolto uno stile lineare in cui la batteria scandisce le melodie semplici ed efficaci, anche se lontane dal seguire uno stile immediatamente commerciale: la voce di Maraglino conserva le proprie asprezze e quella immediatezza da ragazzo della via Gluck senza scadere nella banalità.
Molto interessante è anche il piacevole incontro tra strumenti acustici ed elettronici, quel connubio “agrodolce” tra moog e chitarra.
La sperimentale ghost track – che sarà presente solo sul supporto fisico - “Noise” chiude l’album con uno slancio “ultrafuturista”: cosa c’è di più reale ed allo stesso tempo capace di aprire la mente verso il fantastico di un rumore indefinito, che si allontana?
Written by Irene Gianeselli