Erano anni di suggestioni, erano anni incastonati nell’alveo mitico della ricerca, profonda e rigorosa, quando nella prima metà degli ’70 del ‘900 la scrittrice e studiosa Rina Durante diede vita al Canzoniere Grecanico Salentino, ad oggi il più longevo dei gruppi che nel Salento ebbero modo d’interessarsi e praticare ricerca, incentrandola sulle culture del lavoro, della sofferenza, del margine, del ridare dignità ad un contesto “magico” che ancora pulsa, in altra veste o forse ormai svestito. Altre avvisaglie di tutto ciò sono riscontrabili a partire dalle infrazioni teatrali che con Rina Durante muovono attraverso il gruppo Oistros, le collaborazioni, precedenti al Canzoniere, con Luigi Lezzi per il “Gruppo Folk Salentino” e poi il “Nuovo Canzoniere del Salento” (successivamente Lezzi si dedicò al suo “Teatro Infantile” con Stefania Miscuglio), la rottura della scena inscrive la proposta di ricerca della Durante in un tracciato contemporaneo accostabile a quelle infrazioni provenienti dall’Odin Teatret e dal Living Theatre lungo un percorso che dai ready made di Duchamp ha aperto le porte del tempo concantenadosi alla vita quotidiana nella misura in cui questa entra ed è generata dalle vicende del passato, da un lavoro di ricerca che la Durante svolse in maniera rigorosamente filologica. Scrive Massimo Melillo che «in questa “isola del teatro” non tutto, ovviamente, è rapportabile ad una crescita spontanea, ma è conseguenza di un lavoro fruttuoso di ricerca, che nell’Istituto di storia del teatro e dello spettacolo, a partire dagli anni Settanta, una spinta di grande efficacia dovuta all’opera di studiosi come Alessando D’Amico, Ferdinando Taviani, Nicola Savarese, Fabrizio Cruciani, Gino Santoro, Ferruccio Marotti. Una stagione straordinaria che permise al teatro di incontrare anche la ricerca folklorica musicale ed etno-antropologica con il contributo di gruppi come l’Oistros, il Teatro infantile di Luigi Lezzi e Stefania Miscuglio, il Canzoniere Grecanico Salentino animato dalla scrittrice e gironalista Rina Durante» (Melillo M., L’isola del teatro, in «Salento d’autore. Guida ai piaceri intellettuali del territorio»). Anni di emigrazione, frontiere, frontiere chiuse che chiudono alla condizione dell’Altro, negandolo. Motivazioni antropologiche, socio-politiche, culturali, artistiche, pervadono la proposta di Rina Durante che dopo una prima esperienza avviata con Luigi Lezzi s’avvicina al mondo della cultura popolare Grika dando vita al Canzoniere Grecanico Salentino che fu composto da Bucci Caldarulo (voce), Rossella Pinto (voce), Daniele Durante (chitarra classica, armonica, mandolino, voce), Roberto Licci (voce, chitarra acustica), Luigi Chiriatti (tamburello, voce), Rina Durante a coordinare il tutto. Un importante tour in Grecia, un lavoro di ricerca ancora oggi attuale, che entra nella contemporaneità facendosi tessuto socio-politico, vitale, l’apertura forzata di chiusure ideologiche e politiche tessendo rapporti con l’altro e con sonorità al tempo poco praticate a causa della chiusura delle frontiere (scrive G. B. Scalabrini in Migrazioni e modelli di pastorale. Convegno del maggio 2005 tenutosi a Triuggio, «La chiusura delle frontiere ai lavoratori immigrati [1973]»), hanno fatto del Canzoniere una delle esperienze più interessanti nel panorama del folk revival italiano. (Da sottolineare anche la collaborazione con l’attore e studioso calimerese Brizio Montinaro). Dal 2007 la conduzione del gruppo passa a Mauro Durante, figlio di Daniele, che ha via via rinnovato l’ensemble, oggi composto da Mauro Durante (voce, percussioni, violino), Maria Mazzotta (voce), Silvia Perrone (danza), Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti e fiati popolari, basso), Massimiliano Morabito (organetto), Emanuele Licci (voce, chitarra, bouzouki), Giancarlo Paglialunga (voce, tamburieddhu).
Francesco Aprile
2013-01-10
tratto da: http://www.salentoinlinea.it
Fonti:
Melillo M., L’isola del teatro, in «Salento d’autore. Guida ai piaceri intellettuali del territorio», Manni, Lecce 2004, p. 78
I pionieri del “folk revival” salentino. Vincenzo Santoro e Francesca Rinaldi intervistano Luigi Lezzi, Lequile, settembre 2006, http://www.vincenzosantoro.it/dblog/articolo.asp?articolo=147