Caos in Forza Italia: Berlusconi apre alla Lega, sempre più vicine le primarie

Creato il 28 maggio 2014 da Nicola933

Dopo il duro referto delle urne elettorali, inferiore alle aspettative, Forza Italia è pronta a rimettere insieme i pezzi e a riconquistare la fiducia del Paese.
Il nuovo progetto di ricostruzione passerà ancora una volta dalle mani di Silvio Berlusconi che tra nuovi accordi e nuove proposte di leadership sta provando a tenere in mano le fila del partito. Molto del futuro di Forza Italia sarà deciso dal comitato di presidenza convocato per le prossime ore.
Le ipotesi sul piatto della bilancia sono tante, ma le tensioni interne al partito precludono la possibilità di un dibattito sereno.

Il primo colpo messo a segno dall’ex-cavaliere è la ricostruzione dell’asse di dialogo FI-Lega. Berlusconi si è detto deciso a sottoscrivere i referendum proposti da Matteo Salvini, tra cui figurano: abrogazione della legge Merlin, abrogazione della legge Mancino sui reati di opinione, abolizione delle prefetture, esclusione degli extracomunitari dai concorsi pubblici, abrogazione della legge Fornero. Si tratta di un’alleanza che probabilmente farà bene ai numeri del partito, senza intaccare i rapporti gerarchici già esistenti: FI al centro della coalizione e la Lega in posizione subalterna. Dalla coalizione resta per ora escluso Ncd, il cui leader Angelino Alfano ha dichiarato: “A giudicare dalle prime reazioni di Forza Italia ho molte difficoltà a pensare a una riunificazione tra Ncd e FI, perchè da esponenti di Forza Italia sono arrivate posizioni che spiegano come non hanno capito quanto è successo”. Anche Salvini ha escluso nei giorni scorsi qualsiasi forma di cooperazione con Alfano, definito non più di un suppellettile o oggetto di arredamento.

Messe sul piatto le strategie di coalizione esterne, occorre affrontare i dissidi interni al partito, la cui risoluzione passa per una matassa particolarmente difficile da sbrogliare: la scelta del nuovo leader e successore di Berlusconi. Raffaele Fitto, forte delle sue 284.547 preferenze nella circoscrizione sud, spinge affinché si svolgano delle primarie. E questo è forse l’unico punto su cui c’è accordo con Giovanni Toti, consigliere del partito e altro astro nascente della fucina berlusconiana. Sarà sul dualismo tra i due nuovi uomini immagine di Forza Italia che scriverà il futuro del partito. Realisticamente una possibilità è quella di una spartizione territoriale delle zone di influenza, una diarchia con Toti al Nord e Fitto al Sud.

Ormai fuori dai giochi invece Marina Berlusconi, che non  scenderà in campo se non  per vincere: senza un voto all’orizzonte e senza una coalizione solida l’ipotesi diventa fantascienza. Qualsiasi cosa accada insomma, sarà difficile immaginare un’investitura “dall’alto” del nuovo leader, mentre è più probabile (e anche più legittimante) che il consenso venga dal basso, dagli elettori.


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