o per la verità, ho trovato il problema:
se avessi saputo prima che in una piccola formula c'era la spiegazione di ogni mio dilemma, credo che gran parte del mio tempo lo avrei speso diversamente, magari a fare giardinaggio o a contare le gocce che possono scendere dal mio rubinetto rotto in un'intera ora, piuttosto che pensare. piuttosto che studiare la mente umana, piuttosto che cercare risposte alla non-linearità dei miei inspiegabili avvenimenti.
molto probabilmente se avessi riflettuto prima su questo principio, mi sarei affaccendata di meno a tentare di capire. non capendo che era proprio in quel fatuo razionalizzare il punto: non c'è niente da capire. solo puro, semplice, imprevedibilissimo CAOS.
ho sempre cercato una linearità negli eventi, vittima dell'euristica della controfattualità. ho sempre costretto gli eventi all'interno di uno sciocco pensiero ipotetico del genere Se/Allora. ignara che è nella sbarra il nodo da sciogliere. nella sbarra il limite delle mie tormentate incomprensioni. è proprio nella sbarra il caos. è proprio lì, tra il se e l'allora.
"l'apparente impredicibilità delle traiettorie comporta che un piccolo errore nella conoscenza dello stato del sistema in un certo istante possa provocare un errore anche grande nelle previsioni a medio e lungo termine".
basta un solo istante. basta un solo particolare.
e le traiettore cambiano.