Mi piace andare in studio e rimanere lì 10 0 12 ore al giorno. Lo adoro. Che cos’e? Non lo so. E’ la vita.
Johnny Cash
Nulla pesa ad un uomo se il proprio lavoro coincide con le proprie passioni, dedicando anima e corpo a ciò che lo rende vivo e questo si evince con forza dalle parole di Johnny Cash. 10 o 12 ore di lavoro non erano nulla per il giovane artista, cantautore e chitarrista proveniente dall’Arkansas, se non una prova di esistenza, un modo per sentirsi vivo e condividere con gli altri la propria arte e la propria creatività, dando libero sfogo alle molte idee che pullulavano nella sua mente.
Non è un caso che un giovane trentenne, residente a Bologna ma dalle radici crucco-calabre abbia scelto come pseudonimo L.c Cash, ispirandosi al nome del famoso “The man in Black”.
Mestieri diversi ma due uomini accomunati dalla passione e dalla devozione per l’arte in tutte le sue forme e in particolare per il rock ‘n roll e per il duro lavoro.
Era una domenica uggiosa di metà aprile, di quelle in cui vorresti rimanere a casa a guardare un film raggomitolata sotto le coperte e invece quella domenica pomeriggio ho deciso di uscire perché invitata ad una rassegna musicale pomeridiana in via Polese 44/a.
Il luogo non è un locale, ne un pub, ma la bottega Hair Gear Club del barbiere Lorenzo Caruso, meglio conosciuto come L.c Cash, nato a Stoccarda in Germania, anche se da subito l’accento tradisce le sue origini calabresi, infatti la famiglia è originaria di Cariati (CS).
Sono passati due mesi da quel pomeriggio e la scoperta della barbieria di Lorenzo è stata inaspettata, quanto interessante. Arrivata in via Polese ho sentito una musica provenire da un qualche luogo indefinito, ma solo una volta aperta la bianca porta a vetri ho percepito la particolarità del luogo, venendo come catapultata in un tempo diverso, quello degli anni ’50 in cui da un momento all’altro ci si aspetta di vedere greasers e bikers pronti a sistemarsi il ciuffo con la cera e il pettinino sfilato fuori dal chiodo nero.
Una piccolissima sala, con specchi e vecchie sedie da barbiere in pelle con il posacenerino sui braccioli, che chissà quanti mozziconi hanno visto spegnersi nella loro cavità metalliche. Giornalmente bolognesi e non, studenti, musicisti, donne, bambini e anziani condividono questo piccolo spazio e decidono di affidarsi alle sapienti mani del giovane barbiere (uno dei pochi ad utilizzare per la cura della barba la tecnica del panno caldo).
L.c Cash è un barbiere della vecchia guardia, pur essendo un ragazzo dai mille tatuaggi e dai movimenti frenetici ha imparato il mestiere in bottega e prosegue questa tradizione con devozione e umiltà. l’Hair Gear Club ha tutte le caratteriste del barberie a gestione familiare del sud, dove tra un taglio di barba e capello, si chiacchiera dalla mattina alla sera, si beve un caffè o una birra e si ascolta della buona musica mentre si scambiano ricordi e si creano eventi come quello realizzato in collaborazione con Paolo Roberto Pianezza, voce e chitarra del gruppo Paul maD Gang. I segreti del Barbiere è una rassegna musicale in cui Lorenzo intervista i componenti delle band mentre taglia loro i capelli, dopotutto chiunque frequenta i barbieri sa che questa figura professionale diventa una sorta di psicologo e un amico a cui confidare i propri segreti. Da questa pratica comune, che alcuni definirebbero “pettegolezzo”, è nato un progetto molto interessante di conoscenza e approfondimento musicale che si conclude con il concerto in acustico della band ospitata per quella domenica.
Dentro tantissima gente: amici, musicisti, fotografi e persone che si divertono con semplicità e in perfetta armonia di spirito. Rock ‘n roll è Lorenzo, rock ‘n roll i suoi abiti total-black e rock ‘n roll sono i suoi tagli, dove l’unica regola è “sempre con stile… mai alla moda” riferendosi alla celebre frase “la moda passa, lo stile resta” pronunciata dalla donna che ha rivoluzione la moda come Coco Chanel.
Ciò che mi ha comunicato il luogo è stato l’amore per il suo mestiere, fatto con sincerità, professionalità e quel pizzico di follia ed esuberanza che caratterizza la personalità del devoto proprietario, riuscendo a conciliare in un piccolo spazio le sue molteplici passioni: il rock ‘n roll, la tonstrina e le Harley Davidson, il tutto perfettamente trasposto nell’arredamento, che da subito denuncia i suoi interessi e la cura nella scelta, arredi originali d’epoca provenienti dalle antiche barbierie ma anche dalle officine meccaniche, come chiavi, giraviti, bulloni e il carrellino da officina per custodire i suoi personali attrezzi da taglio. Alle pareti manifesti, bandiere, una chitarra elettrica, un faro e così via permettendo allo sguardo di perdersi in un’infinità di dettagli e particolari.
Ogni giorno nascosta sotto i portici di via Polese una bottega dal sapore antico l’Hair Gear Club viene aperta da un ragazzo, L.c Cash, nato in Germania ma con sentite radici del sud, che tra contemporaneità e tradizione, svolge il suo lavoro con devozione e frenesia. Quindi benvenuti greasers, benvenuti bikers, benvenuti rockers, ma soprattutto benvenute le persone che vogliono star bene con gli altri condividendo buona musica e storie di vita tra una birra, due risate e un taglio.
Testo e Foto (Hair Gear Club, maggio 2015) © Claudia Stritof. All rights reserved.