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Capezzone e Gasparri, sempre i primi a essere smentiti (di Maria Novella Oppo)

Creato il 22 giugno 2013 da Tafanus

Gasparri02   Capezzone-segnaletica

Foto Segnaletiche (Archivio di Lombroso)

Dicono, anzi scrivono, che Berlusconi voglia tornare a Forza Italia, cioè al partito dei manager istruiti personalmente da Marcello Dell’Utri. Il partito dei venditori, quelli che vestivano tutti di blu, avevano sempre l’alito fresco di mentine e guai a presentarsi al cliente con le mani sudate. Era quello il primo, il vero esercito di Silvio, altro che patetici tentativi attuali di scimmiottare i talebani.
Quel che conta, oggi, per Berlusconi è tornare indietro nel tempo, quando non era ancora «culo flaccido» e soprattutto non aveva sulle spalle (e, con rispetto parlando, sulle palle) vent’anni di imputazioni, prescrizioni e condanne. Insomma: vent’anni di «persecuzione giudiziaria», secondo gli attuali dirigenti del Popolo della (sua) libertà, mobilitati come un sol uomo dietro le parole d’ordine di una sola donna: Daniela Santanché. Eppure, forse, il cavaliere farebbe volentieri a meno anche di lei, per non parlare di Cicchitto e dei vecchi arnesi della «politica politicante», come diceva una volta. Ma, diciamo la verità, una scelta del genere sarebbe davvero ingrata nei confronti di una generazione che ha fatto i capelli grigi (tutti giovanotti in confronto a Silvio) riempiendo la nostra vita di abitudini e tran tran mediatico cui non possiamo rinunciare da un giorno all’altro.
Prendete, per esempio, Gasparri e Capezzone, sempre i primi, come si dice, a metterci la faccia e andare in tv per sparare una dichiarazione a caldo, la peggiore. Quella che gli altri (perfino Cicchitto) si vergognano e la Carfagna subito smentisce. E questi ping pong, questi rewind, ora Berlusconi ce li vorrebbe togliere, per riempire il video di tristi funzionari, tutti vestiti uguali come soldati dell’esercito della salvezza; quelli che suonano al citofono, terrore domenicale delle famiglie, con la loro pretesa di spiegarci come sarà il paradiso, mentre noi siamo immersi nel nostro inferno, dopo vent’anni di berlusconismo.
(di Maria Novella Oppo - Fronte del Video)

Tafanus
...oggi Cazzopene stava straparlando (non so a che proposito, perchè quando lo vedo in TV, se sono lontano da un telecomando, chiudo le sinapsi cerebrali) dello "statista" Berlusconi. E ne parlava sennza corsivo, e senza virgolette. E a me, di fronte a Capezzone che parlava dello "statista" (virgolettato e corsivo) Berlusconi, è venuta voglia di cercare nell'archivio sonoro di Radio Radicale qualche bella critica d'antan, quando su Berlusconi Capezzone la pensava più o meno come me... Una provvidenziale visita di amici mi ha salvato.
Ma a Maria Novella Oppo una cosa la devo dire: come si permette di ridicolizzare l'Esercito di Silvio, di cui io sono per ora soldato semplice, ma aspirante al Comando di un Reggi Mento? Noi berlusconiani, Uomini del Fare (e talvolta del Malaffare), abbiamo il nostro packaging: grisaglia grigio fumo di Londra, cravatta di Marinella, scarpe della Clark, e cervello al Biancofiore. Maria Novella ci rispetti. Non siamo mica come quei comunisti amici suoi, che anche ieri, con 35 gradi, andavano in giro con l'eschimo, per riaffermare la loro identità! Noi abbiamo tutti la nostra identità. Sempre uguale. A quella del Capo. Tafanus


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