Per il 2018 si attende la decisione di Malta e Olanda e poi toccherà a Italia e Bulgaria nominare le due capitali culturali europee del 2019.
Il nostro paese esprimerà per la quarta volta un ECoC (European Capital of Culture), dopo Firenze nel 1986, Bologna nel 2000, Genova nel 2004.
Una ventina di città italiane aspiranti al titolo stanno dunque lavorando per presentare il dossier di candidatura al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo entro il 20 settembre 2013, data da cui prenderà ufficialmente avvio la prima fase di selezione.
Definito il pacchetto ristretto di candidate, a inizio 2015 si avrà il verdetto finale, con conseguente proclamazione, da parte delle istituzioni europee (Commissione europea e Consiglio).
Il compito della capitale culturale: far dialogare
Il senso dell’azione, e quindi il compito della città che incarna la capitale europea della cultura, è valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee, contribuendo a promuovere il dialogo interculturale e la comprensione reciproca fra cittadini dell’Ue.
Chi è in lizza e come
Il lotto delle pretendenti italiane è ricco, supera la ventina.
Probabilmente non tutte le città di cui si è parlato per una candidatura presenteranno il proprio dossier al Mibac entro il 20 settembre: il lavoro dei comitati promotori e delle municipalità non è stato sin qui omogeneo.
Tra queste figurano L’Aquila, Matera, Perugia, Assisi, Mantova, Palermo, Torino, Urbino, Siena, Ravenna, Catanzaro, Caserta, Aosta, Pisa, Urbino, Siracusa, Lecce, Bergamo, Amalfi, Venezia e Taranto.
Fonte: Europarlamento24, Guida Viaggi