L'ingresso del Capitano nella famiglia allargata Marvel assemblata per il grande schermo può dirsi riuscito. Il film diretto da Johnston funziona bene pur presentando aspetti positivi e altri meno. Partiamo da questi ultimi. Può essere gusto personale, tutto quello che volete, ma a me questo Chris Evans non dice molto. E' un buon Cap? E' un bravo attore? Non saprei, è uno che non mi fa ne caldo ne freddo, personalmente l'avrei lasciato a interpretare la Torcia Umana e per un ruolo importante come quello di Cap avrei scelto qualcun'altro. Questione costume. Non so, con la maschera e il caschetto questo Capitan America non si può proprio guardare, anche in The Avengers mi sembrava il personaggio meno azzeccato di tutti, paradossalmente Capitan America funziona meglio a volto scoperto. Tolti questi dettagli, non proprio insignificanti, il film funziona, molto buona l'idea di narrare solo gli eventi legati alla vita del Capitano risalenti all'epoca della Seconda Guerra Mondiale limitando l'arrivo del protagonista nell'epoca moderna all'ultima scena del film. Ottime le scenografie e l'atmosfera d'epoca sia per quel che concerne l'America dei '40 sia per quel che concerne l'Europa in guerra. La narrazione ha un bel ritmo ed è ben sviluppata, anche la scelta e la costruzione del villain di turno, il Teschio Rosso interpretato da Hugo Weaving, è ben gestita così come lo sono gli usuali riferimenti al mondo cartaceo dei fumetti Marvel. I fan avranno sicuramente riconosciuto gli Howling Commandos con Dum Dum Dugan (Neal McDonough) e Gabe Jones (Derek Luke), peccato non essere riusciti a incastrare anche il Nick Fury di Samuel Lee Jackson al comando degli stessi. Anche il cast di contorno è come al solito curatissimo con Stanley Tucci nei panni del Dottor Erskine, l'inventore del trattamento per creare il supersoldato, Hayley Atwell a interpretare Peggy Carter (un misto di due personaggi Marvel), il sempre grandissimo Tommy Lee Jones e Sebastian Stan a dar corpo alla storica spalla di Cap Bucky Barnes.
Lo sviluppo, come inevitabile per ogni riduzione cinematografica, presenta delle differenze dalla storia a fumetti del buon Steve Rogers che però non ne tradiscono lo spirito ne inficiano il buon risultato ottenuto in sede di sceneggiatura. Diciamo pure che tra i vari esiti ottenuti dai cinecomics questo Capitan America - Il primo Vendicatore si colloca in una fascia qualitativa medio alta.