Come a suo tempo preannunciato è finalmente giunto sugli schermi italiani il film di Capitan Harlock. L'operazione ha la benedizione dell'autore del manga originale, Leiji Matsumoto, e benchè si tratti di un reboot che nulla ha a che vedere con la storia narrata nei cartoni trasmessi a cavallo fra gli anni 70 ed 80 sulla RAI ne conserva lo spirito e molti dei personaggi. Alcune spunti sono molto interessanti, come il "motore a Dark Matter" inventato da una specie aliena ormai quasi estinta e l'idea della Terra resa inaccessibile dopo la colonizzazione dello spazio.
Se nella saga originale Harlock si batteva contro un esercito di aliene votate alla conquista della Terra, le Mazoniane, in questa versione cinematografica il pirata spaziale si trova in una situazione altrattanto complessa: la popolazione umana ha raggiunto i 500 miliardi di unità, colonizzando lo spazio. Il genere umano vive di conseguenza una situazione di esilio dalla Terra (che non potrebbe ospitare così tanta gente) e in costante anelito al ritorno sul pianeta natio, al punto da scatenare una guerra (la guerra di ComeHome) per riconquistare il diritto al rientro. Dopo la conclusione della guerra la Gaia Sanction ha instaurato una sorta di regime dittatoriale e dichiarato la Terra "luogo sacro" impedendo a chiunque di accedervi.
Gli unici ad opporsi allo stato delle cose sono Capitan Harlock e la ciurma della sua nave, l'Arcadia. La gaia Sanction invia sull'astronave una spia - il giovane Yama, fratello del comandante in capo delle forze armate - per eliminare lo scomodo oppositore. Ma nel futuro, o in un lontano passato, nulla è come sembra e le scoperte che farà il giovane gli imporranno di prendere posizione in base a una nuova consapevolezza. Sarà sufficiente a salvare la Terra?
Lo spirito del cartone originale è stato preservato con grande attenzione: l'ecologismo, la lotta con qualsiasi mezzo al potere, alla corruzione, all'apatia indotta da governanti disonesti sono tutti temi ancora attuali (e quando mai non lo sono stati?). Il fascino del taciturno e tormentato pirata spaziale è ancora intatto. I personaggi di contorno come Yattaran e Kei (parziale rinomina del personaggio di Yuki, la giovane ufficiale di plancia dell'Arcadia) sono un più "seri" rispetto al cartone TV. Analogamente a quanto visto in precedenza anche qui l'Arcadia ospita lo spirito del migliore amico di Harlock, dando all'astronave una sorta di personalità propria. La computer grafica, opera della "storica" TOEI Animation è magistrale, anche senza motion capture i movimenti dei personaggi sono straordinariamente fluidi e naturali; le scene di combattimento fra navi spaziali sono maestose ed il 3D è estremamente coinvolgente e non dà luogo a sensi di fastidio o principi di mal di mare. Contrariamente a quanto ho letto da più parti, il personaggio principale ha un minutaggio di tutto rispetto ed una presenza di grande impatto: quando in scena c'è Capitan Harlock l'attenzione è tutta per lui.
Ci si potrebbe domandare se sia davvero il caso di riportare in scena un personaggio oscuro, tormentato e dimenticato da tempo come Capitan Harlock, tuttavia la difesa della Terra e di quanto di bello e di buono vi trova casa è un tema sempre più valido. La difesa della libertà da una sorta di governo globale che prende il controllo in modo autoritario è un tema ancora più attuale che non trenta anni fa, anche senza scadere nel complottismo da quattro soldi. Harlock è una efficace analogia, e in questo è emblematico il finale del film, per dirci che ciascuno di noi, ogni giorno, è chiamato a tenere gli occhi aperti, a ragionare con la propria testa e - se necessario - a ribellarsi all'ingiustizia, magari senza usare gli stessi mezzi di cui si serve il pirata tutto nero. Non sono importanti gli uomini, sembra dirci il Fukui, quello che conta è la libertà, ed è questa a dare nuova vita a chi combatte per essa.
Un po' violento, ma mi sento di consigliarlo dai dieci anni in su.
Raflesia: Perché ti ostini tanto a proteggere quella Terra dalla quale sei fuggito disgustato e avvilito?
Capitan Harlock: Perché? Perché laggiù sbocciano i fiori. Perché la Terra è profumata. Perché la sua natura è la cosa più bella di tutto l'universo e perché gli uomini un giorno capiranno finalmente che il vero paradiso è quello. Ma soprattutto perché là vive la creatura che io amo di più. (Capitan Harlock ep.41)
2013 - Capitan Harlock (Uchū Kaizoku Kyaputen Hārokku)
Regia: Shinji Aramaki
Sceneggiatura: Harutoshi Fukui e Leiji Matsumoto
Character setup: Junho Choi
Layout artist: Matt Farrell