In ogni caso io e H. siamo partite verso il primo pomeriggio con un'unica intenzione: andare alla mostra di Obey. Ecchiè? Mi sa che conoscete pure questo. Anche perchè ricordate il poster della campagna elettorale di Barack Obama, Hope? Ecco, è suo. Obey, cui vero nome è Shepard Fairey, è uno dei principali esponenti della Poster Art, branca dell'arte contemporanea composta da manifesti fatti con legno, metallo, carta, stencil, e cuoio.
Obey, attualmente, fino al 4 novembre, ha esposto le sue opere nella Stolenspace Gallery, al 91 di Brick Lane, proprio di fronte a uno dei negozi di musica più forniti della capitale inglese, il Rough Trade East. Si tratta della Sound and Vision exhibition, una mostra che esprime totalmente il punto di vista di Shepard Fairey. L'artista, infatti, sin dall'inizio della sua carriera, ha spiegato che la sua principale fonte d'ispirazione è il mondo della musica. Perchè la musica è viscerale; i suoi testi, i suoi ritmi, le personalità eccentriche degli stessi musicisti riescono a entrarti dentro, a coinvolgerti completamente. Ed ecco quindi che Obey, attraverso le sue stampe, onora l'universo musicale e le sue icone, prediligendo in particolare i personaggi degli anni Settanta. Questa propensione è, inoltre, alimentata dall'idea che tutto deve essere messo in discussione, e l'arte, esattamente come la musica, rappresenta un forte mezzo di lotta contro i divieti, le convenzioni e gli stereotipi.
Camminando negli spazi della Stolenspace Gallery, ci si può quindi perdere nelle opere di Obey, opere con colori forti, che a tratti ricordano gli schemi della Pop Art e, paradossalmente, anche la propaganda russa. Ma alla fine, è sempre la stessa storia, le parole possono dire tutto e niente. E quindi ecco qui alcuni dei miei scatti. Il resto lo troverete sul sito ufficiale di ObeyGiant.
Enjoy small privileges. Ignore large transgressions.