Sony NEX5 con Zeiss Sonnar 24 – 1/200 f2 ISO200 RAW
“Perfetto, di nuovo nebbia, Rubens si sente dentro una provetta. Lo sguardo racchiuso da vetro appannato, in un’ampolla personale di bianco e nero. Una colonna d’auto è in centrifuga lenta davanti a lui, le luci di posizione come gocce di sangue in sospensione. Supera piano un motociclo che viaggia in equilibrio sulla linea della banchina, una monorotaia candida sospesa su un precipizio di bitume. È in quella terra di nessuno tra campagna e città, quel bagnasciuga tra antico e moderno che a poco a poco ha eroso tutta la terra veneta. Su un lato la sagoma a doppia elica di un vigneto a basso grado, sull’altro le geometrie elementari di capannoni in cemento.”
Sto scrivendo come un forsennato in questi giorni di vacanza, per recuperare il ritardo accumulato negli ultimi mesi e mi fermo un momento giusto per aggiornare questo progetto. Ho scattato e “sviluppato” in B/N questa foto quasi un anno fa, ma solo ora è venuto il momento di utilizzarla. Sapevo che mi sarebbe servita, la nebbia è un elemento ricorrente nella mia scrittura, anche se non ne so dire esattamente la ragione. Sia chiaro, non è simbolica, per nulla (del genere, la nebbia che cela il mistero, bleah!), è meramente ambientale. Forse perché mi ci trovo a mio agio, ci so guidare dentro senza problemi, mi piace sentirla pungere sul volto, ne apprezzo il profumo di cordame bagnato, adoro il modo in cui i suoni si propagano da lontano. Mi piace, forse l’ho già detto, perché lascia spazio all’immaginazione.
E’ una mattina di nebbia quella in cui Rubens Gatto si reca in carcere per l’udienza di convalida del suo assistito. Non sa ancora che gli eventi stanno precipitando, è convinto di poter avere un ruolo attivo e ribaltare la situazione per il suo cliente, ma le cose stanno per prendere una piega ben diversa da quello che pensava.