C'era una volta,
La mamma Santanchè, detta "besula" per via delle sue origini piemontesi, dopo un passato fatto di lustrini e caviale nel vicino bosco di Porto Cervo, aveva deciso di ritirarsi, proprio come la pelle del suo viso, nel bosco incantato per dedicarsi a lavori di sartoria.
Un bel giorno mamma Santanchè si accorse del tempo brutto in arrivo e così decise di confezionare un abitino in lattice, con tanto di cappuccio rosso: "Vai dalla nonna cara, e non cambiare strada, mi raccomando".
Non appena Cappuccetto Rosso Amoon si allontanò, il lupo cattivo entrò in casa della nonna Giuliana e se la mangiò in un sol boccone. Poi per non dare nell'occhio e tenuto conto del suo passato da Drag Queen, il lupo cattivo indossò i vestiti della nonna Giuliana e si mise nel letto in attesa del nuovo arrivo di Cappuccetto Rosso Amoon.
"E che orecchie lunghe che hai?!!" disse la bimba, "Non è l'unica cosa, ma per le orecchie è per sentirti meglio bambina mia..." - disse il lupo cattivo travestito da nonnina e con l'acquolina in bocca. "E che bocca grande che hai?!!" esclamò Cappuccetto Rosso Amoon....e.....
....nel frattempo il Cacciatore Ratzinger, salvatore
La nonna Giuliana era intenta a scaldare l'acqua per la cena, il lupo giaceva esanime vicino a letto e Cappuccetto Rosso Amoon, davanti allo specchio, si stava sistemando il trucco.
"La favola non doveva andare così cosa è successo?" chiese il cacciatore Ratzinger.
Cappuccetto Rosso Amoon candidamente rispose: "Caro cacciatore, lo sanno tutti e forse tu sei l'ultimo che non lo sa: il cappuccio salva la vita contro qualsiasi malattia sessualmente trasmissibile a partire dal Lupo Cattivo HIV. Il cappuccetto preserva la nostra salute".
Solo così vissero felici e contenti
Amoon