Il prossimo novembre non prevede i consueti Test Matches autunnali e la dirigenza della WRU vuole far quadrare fin da ora i conti in tasca: ecco perché alla fine il portavoce della federazione, Geriant Williams, ha svelato l'arcano.
"Siamo contenti di comunicare che la partita contro l'Inghilterra del 13 agosto vedrà riconosciuti almeno 60.000 nuovi cap", ha dichiarato Williams che ha definito il tutto come un "great moment" nel 130° anniversari dalla Union. Bastano quindici sterline in più e una tassa sulla prenotazione dei ticket e il gioco è fatto.
Non sono previsti limiti d'età e tanto meno di sesso, in compenso i malumori non si sono fatti attendere. Un ex giocatore che nel corso degli anni '70, quando il Galles scriveva una delle pagine più recenti della sua epopea, ha chiesto l'anonimato a fronte di affermazioni forti e decise: "Ho lavorato anni e sacrificato ogni cosa per rappresentare il Galles. Ha significato tutto per me. Pensare che in pomeriggio daranno questo riconoscimento a migliaia di persone per il semplice fatto che riempiranno lo stadio, mi rende triste e abbattuto. Il Galles gioca dal 1881 e si è dovuto attendere il 2002 per arrivare al millesimo cap. Ora potrebbero essercene 70.000 in un pomeriggio. Pazzia". Alla quale l'ex rugbista sarebbe intenzionate rispondere chiedendo alla WRU di cancellare le sue apparizioni.
La federazione si è difesa ricordando che non è la prima volta, che in passato sono stati concessi dai cap in occasione dei match contro i Barbarians, almeno in tre occasioni: la prima volta risale al 1990. "Ora semplicemente vogliamo rendere i tifosi, spesso definiti il 16° in campo, parte della nostra storia".
La storia gallese non è nuova a trucchetti di questo genere o a decisioni in senso opposto. Per esempio, nel 1998, a causa della sconfitta contro il Sud Africa per 93-16, non venne assegnato alcun cap: i giocatori non se lo meritavano.