(Captain America: The First Avenger)
con Chris Evans (Steve Rogers/Capitan America), Hayley Atwell (Peggy Carter), Hugo Weaving (Johann Schmidt/Teschio Rosso), Tommy Lee Jones (Colonnello Chester Phillips), Sebastian Stan (Bucky Barnes), Dominic Cooper (Howard Stark), Toby Jones (Arnim Zola), Stanley Tucci (Abraham Erskine), Samuel L. Jackson (Nick Fury).
USA; 1943. Giovane e rachitico, l'adolescente Steve Rogers tenta in ogni modo di arruolarsi nell'esercito. Ci riesce solo quando accetta di sottoporsi ad un esperimento scientifico che lo renderà un supersoldato fortissimo. Intanto, uno spietato scienziato nazista tenta di conquistare il mondo...
Quinto episodio dell' universo cinematografico Marvel, dopo i primi due (2008 e 2010), L'incredibile Hulk (2008) e Thor (2011), girato frettolosamente nell'attesa di presentare il crossover The Avengers (2012). Rispetto alle avventure di Iron Man mancano almeno due elementi fondamentali: la verve del protagonista (ma è pur vero che Rogers, rispetto a Tony Stark, è assai più introverso e amante dell'ordine) e un regista con uno stile ( Jon Favreau). Le uniche note positive sono gli effetti speciali digitali (che per tutta la prima parte permettono a Evans di sfoggiar un fisico da 13enne rachitico pur mantenendo il suo volto - procedura già vista comunque in Benjamin Button) e la sceneggiatura - di Christopher Markus e Stephen McFeely - vincente nel delineare le psicologie e, soprattutto, nel fare del notevole "metafumetto": nel film si vede un Cap costretto a diventare "strumento di propaganda", ovvero il motivo per cui, negli anni '40, il fumetto stesso venne creato. Come sempre il papà della Marvel Stan Lee non compare nei credits ma si diverte a fare una particina (è l'uomo del pubblico che esclama "lo pensavo più alto!"). Cattivo interessante. Un film medio su tutta la linea, abbastanza perdibile.
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