La trama (con parole mie): Steve Rogers, alle spalle gli eventi che hanno portato il suo ritorno e la lotta che coinvolse gli Avengers contro Loki, è occupato principalmente ad ambientarsi in un mondo che non riconosce come suo, cercando di tenere botta rispetto all'approccio aggressivo e militaresco dello SHIELD capeggiato da Nick Fury, lontano dall'idea di lotta per la Libertà che caratterizzò i suoi scontri con i nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Quando una cellula dell'HYDRA infiltrata nello SHIELD elimina lo stesso Fury, il Capitano viene considerato fuorilegge ed è costretto ad agire nell'ombra spalleggiato dalla Vedova Nera e dal suo nuovo amico Sam Wilson: sfruttando le informazioni dell'ex spia russa e le sue abilità in combattimento i "ribelli" si troveranno a sventare un piano della stessa HYDRA volto a dominare il mondo grazie agli strumenti del controllo militare e della paura, trovando sulla loro strada il leggendario Soldato d'inverno, equivalente russo del Capitano.
L'identità di quest'ultimo si rivelerà un tuffo nel passato di Steve Rogers, e rischierà di scrivere la parola fine per il "Primo Vendicatore".
Da grande appassionato - almeno in passato - di fumetti e più o meno ex sceneggiatore degli stessi, devo ammettere che, se fossi nato una ventina d'anni dopo e mi trovassi ora di fronte i lavori tratti dai titoli più importanti che la Marvel abbia regalato ai suoi lettori nel corso dell'ultimo mezzo secolo, mi strofinerei gli occhi per la meraviglia, sconvolto dall'enormità dei mezzi e dall'approccio assolutamente all'altezza degli albi proposto fin dai tempi della nascita del "progetto Avengers".
Nonostante si tratti di uno dei supereroi che meno digerisco - troppo integerrimo, buono e chi più ne ha, più ne metta -, Captain America aveva ben figurato nel primo film a lui dedicato, in grado di mescolare action, Storia rivisitata e più di un momento quasi grottesco, finendo per apparire al livello dei vari Iron Man e Thor, sulla carta decisamente più favoriti: con il secondo capitolo della sua saga i registi Joe ed Anthony Russo riescono addirittura a fare di meglio, trasformando il buon Capitano in una sorta di action hero da film di spionaggio, incrociando gli 007 al Jack Bauer di 24, alternando sequenze ad alto tasso di adrenalina ed esaltazione - la fuga di Cap dallo SHIELD, con tanto di scontro con elivelivolo, è da antologia - ad un approfondimento del personaggio, dal difficile adattamento alla nostra epoca - divertente notare sulla lista del "da non perdere" dei nostri tempi i Rocky e Vasco Rossi (!?) - ai ricordi dell'amicizia con Bucky - spalla perduta del Capitano ai tempi del secondo conflitto mondiale -, passando al rapporto con Sam Wilson - che introduce uno dei personaggi più sottovalutati dell'universo dell'eroe a stelle e strisce, Falcon - e la Vedova Nera ed allo scetticismo rispetto all'approccio sempre molto USA di prevenzione "d'attacco", distante anni luce dall'ideale di Libertà e Giustizia per il quale Rogers finì per arruolarsi ai tempi dell'opposizione a Hitler.
Un lavoro sicuramente senza pretese "alte", ma funzionale, ben costruito, serratissimo e diretto alla grande, addirittura il migliore, per molti versi, tra quelli legati all'universo Avengers con il primo Iron Man e la pellicola dedicata ai Vendicatori stessi: ottimo il cast - perfino l'inespressivo Chris Evans, che pare nato per il ruolo di Steve Rogers -, impreziosito anche da una collaborazione illustre come quella di Robert Redford, interessanti come sempre gli spunti metacinematografici - la consueta apparizione del sempre arzillo Stan Lee, la tomba di Nick Fury/Samuel Jackson, che reca un'iscrizione con tanto di citazione da Ezechiele 25:17, lo spunto di chiusura al termine dei titoli di coda, diretto da Joss Whedon ed ormai marchio di fabbrica della famiglia Avengers - e tosto lo script, in bilico tra la produzione attuale - ed ironica, grazie al cielo - dei film di botte pronti a raccogliere l'eredità degli anni ottanta ed il tema del complotto tipico dei seventies, quasi si trattasse di una versione ipervitaminizzata e divertente di Jack Reacher.
La presenza dell'HYDRA e di Arnim Zola - una pacchia per gli appassionati degli albi -, la neonata alleanza tra il Capitano e Falcon, la ricerca del Soldato d'inverno - insieme all'introduzione di Sharon Carter, storica fiamma di Steve Rogers sulla pagina - pongono inoltre solide basi per un terzo capitolo ormai praticamente obbligato che, se realizzato con lo stesso piglio di questo secondo, finirà per arricchire - e alla grande - il già notevole affresco dipinto dalla Marvel rispetto ai suoi eroi più famosi nel corso delle ultime stagioni cinematografiche.
E se il vecchio Capitano riesce ancora a regalare emozioni di questo tipo, ben vengano gli Expendables come lui, anche quando sono integerrimi e troppo buoni per piacere ad un vecchio cowboy abituato ad antieroi decisamente più "sporchi".
MrFord
"There is no historical precedent
to put the words in the mouth of the President
there's no such thing as a winnable war
it's a lie that we don't believe anymore
Mr. Reagan says we will protect you
I don't subscribe to this point of view
believe me when I say to you
I hope the Russians love their children too."
Sting - "Russians" -