Intervistato dalla rivista Empire, lo sceneggiatore Christopher Markus ha avuto modo di parlare di Captain America: The Winter Soldier, l’atteso sequel sulla leggenda vivente in uscita a fine marzo nelle sale italiane, concentrandosi in particolare sulla figura del protagonista Steve Rogers, e dal fatto che il nuovo film si allontanerà dalla parvenza di Boy Scout che l’alter ego di Capitan America ha sempre ricordato.
“Quello che ci aiuta a superare la figura di Boy Scout in cui poteva trasformarsi è il fatto che lui in realtà non vuole essere quest’uomo. Lui preferirebbe essere semplicemente Steve Rogers e camminare per la strada, aiutando le persone qualche volta. Si ritrova ancora al centro di alcuni eventi e molte cose accadono intorno a lui e sono influenzate da lui. E’ interessante in questo film, per esempio, guardare al suo rapporto con la Vedova Nera, che naturalmente ha una visione molto diversa sul mondo”.
“Ciò che ha reso i thriller degli anni ’70 interessanti è che quello era un momento molto complicato. Stavamo sollevando il velo sul Watergate e rendendoci conto di quanto corrotto fosse il sistema”, ha invece aggiunto il co-regista Anthony Russo. “Ora, con la proliferazione dei social media, si può parlare della NSA e il tutto fa il giro del mondo in 30 secondi. E abbiamo la moralità dei droni. È giusto usarli preventivamente per uccidere sospetti terroristi prima di qualsiasi tipo di processo? In questo senso l’epoca che stiamo vivendo è ancora più complessa.
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