Naturalmente non finirà così perchè unità della Marina americana riusciranno a liberare il capitano e a uccidere quasi tutti i pirati.
Leggo di questo film che ha avuto 6 candidature all'Oscar....
Ditemelo che è una battuta e pure una di quelle riuscite male...hanno candidato anche Barkhad Abdi, il capo dei pirati, due parole in inglese messe in croce, denti alla Ronaldinho , un continuo digrignare di denti e una sudorazione impressionante?
E allora ridiamoci su...
Ammetto che Greengrass mi aveva fatto girare la testa ( in senso metaforico più che reale ) ai tempi di Bloody Sunday e anche di United 93 seppure in maniera minore. Poi la saga di Bourne, riletta alla sua maniera, con molta cinepresa a spalla e riprese a prova del più potente degli antiemetici e poi Green Zone in cui il suo cinema prestava il fianco a cospicue dosi di retorica militarista.
Per quanto mi riguarda un passo falso perchè seppure la sua regia nervosa appariva adatta al contesto, erano i contenuti che cominciavano a destare sospetti.
Con Captain Phillips - Attacco in mare aperto i difetti endemici del suo cinema , la retorica e un modo di gestire la cinepresa che può non piacere a tutti, vengono ancora di più allo scoperto.
Andando a stringere racconta la storia di un affettuoso padre di famiglia che viene strappato dalla sua vita e che si trova a duellare con un manipolo di fessi che vuole assaltare la sua nave.
L'attacco in mare aperto è quello che il film perpetra ai danni di uno spettatore sballonzolato tra le onde da movimenti di macchina convulsi pur se confinati nello spazio stretto di una scialuppa di salvataggio ( a proposito non esistono più le scialuppe di una volta, ora sono dei suppostoni arancioni, praticamente dei cabinati con diversi posti a sedere dentro e sono addirittura poltroncine) e alla fine atterrato definitivamente da una seconda parte in cui viene fuori tutta l'organizzazione del cazzutissimo esercito americano che non si può far prendere per i fondelli dal primo pirata somalo arrivato.
Non si può negare che Greengrass si impegni con il suo senso dello spettacolo per rendere avvincente una storia che di per sè non è il massimo della suspense.
Ottimo successo al box office americano con oltre 100 milioni di dollari incassati a fronte di un costo di 55 milioni ( ma dove sono stati spesi tutti questi soldi?) e forte di un più che positivo riscontro da parte della critica ufficiale e non, Captain Phillips - Attacco in mare aperto vuole raccontare uno di quegli episodi a loro modo storici ( la Maersk Alabama è la prima nave battente bandiera americana attaccata dai pirati da duecento anni a questa parte) per una nazione che di storia non ne può vantare molta.
Scontato l'interesse dell'opinione pubblica americana tenuta sulle spine per qualche giorno ma anche la totale ignoranza di questo episodio da parte di noi europei attratti più che altro dalla confezione del prodotto, dal suo contestualizzare una situazione incancrenita che si sta trascinando negli oceani di mezzo mondo e dal suo descrivere un pianeta a diverse velocità.
Il vero Muse è stato arrestato e condannato a più di 30 anni di carcere ma a vedere la vita che faceva prima di diventare pirata non sembra neanche che gli sia andata così male a differenza dei suoi amici.
Sarò un cuore di pietra ma di queste storie di bravi americani nel mondo ne ho un po' le tasche piene e se poi anche la confezione mi attrae pochissimo, la frittata è fatta....
Si, lo so , sono una brutta persona.....
( VOTO : 4 / 10 )