Cara ministra, ho letto ciò che ha dichiarato sulle “decisioni per aiutare la fertilità in questo Paese”.
Dall’intervista alla ministra LORENZIN, su AVVENIRE:
http://www.avvenire.it/Politica/Pagine/intervista-lorenzin.aspx
“Pensare alla vita vuol dire pensare anche ai bambini…
Già, i bambini. Devono tornare a nascere e serve educare alla maternità. Ho in testa una nuova sfida, un grande piano nazionale di fertilità. Il crollo demografico è un crollo non solo economico, ma anche sociale. È una decadenza che va frenata con politiche di comunicazione, di educazione e di scelte sanitarie. Bisogna dire con chiarezza che avere un figlio a trentacinque anni può essere un problema, bisogna prendere decisioni per aiutare la fertilità in questo Paese e io ci sto lavorando. Sia chiaro: nessun retropensiero e nessuno schema ideologico, ma dobbiamo affrontare il tema di un Paese dove non nascono i bambini.”
Vorrei dire la mia. Posso? La dico.
Cara ministra, ha presente quella cosa strana chiamata “autodeterminazione della donna”?
Cara ministra noi donne non vogliamo essere “EDUCATE ALLA MATERNITA” (almeno, non io).
Cara ministra, il “GRANDE PIANO NAZIONALE DI FERTILITA’” mi fa venire una gran tristezza: i figli sembrano BOT o AZIONI…
E vorrei pure aggiungere:
Cara ministra, noi donne lo decidiamo da sole se fare figli o meno.
Cara ministra, io direi piuttosto di incentivare campagne per la lotta al cancro al seno utero e ovaie, all’hpv, all’endometriosi e agli altri mille problemi dell’essere DONNA.
Cara ministra, scusi, ma sono donna e volevo anch’io dire la mia.
Ma forse non sono abbastanza EDUCATA ALLA MATERNITA’….
Per concludere: cara ministra, “la donna non è un flipper….” (tanto per citare Franca Rame).
_______________________________________________
CONTATTI 01 APRILE: 23.091
AVVISO AI VISITATORI DEL BLOG: LA PUBBLICITA’ NON E’ INSERITA DA ME, ma direttamente da WORDPRESS (io non guadagno niente da questo blog).