Cara Oprah, temo che tu abbia preso una cantonata

Creato il 03 settembre 2013 da Anna Carella @AnnucciaSMU
Oprah Winfrey

Risale allo scorso 15 agosto la notizia di un'indignata Oprah Winfrey, che a Zurigo non è riuscita ad acquistare una costosissima borsetta, accusando la commessa addirittura di razzismo.

Io temo cara Oprah che tu abbia preso una grossa cantonata, perché il colore della tua pelle non ha alcuna importanza quando entri in un negozio. Asserisco questo con convinzione perché, sebbene la mia pelle sia bianca come il latte (ed i miei capelli rossi come il sangue) ti assicuro che è capitato anche a me di essere trattata a pesci in faccia dalle commesse di un negozio, in più di una occasione.

Ho ripensato alla tua vicenda, della quale avevo parlato con un'amica prima di partire in vacanza, durante la mia permanenza in Alto Adige. Mi trovavo a Corvara per una passeggiata seguita da escursione. Per chi non conoscesse la ridente cittadina dell'Alta Badia, si tratta di una località tipicamente turistica, caratterizzata quindi da negozi con merce decisamente costosa. Prima di utilizzare l'ovovia per la nostra escursione sull'altopiano del Pralongià, io e mio marito decidiamo di fare un giro per negozi. Come è mia abitudine, per educazione, saluto sempre all'ingresso in un'attività commerciale. Ebbene, entro in questo negozio ed al mio saluto non segue alcuna risposta. Lì per lì  non ci ho fatto caso, poi ho iniziato a guardarmi in giro per il negozio, a toccare i bellissimi capi, le scarpe in morbido cavallino, le giacche con inserti in pelliccia. Niente! Nessuno che mi rivolgesse la parola, anche solo per chiedermi se stessi cercando qualcosa in particolare. Non è mia abitudine, ma attivo l'orecchio parabolico ed ascolto le commesse che stanno intavolando una conversazione con i tre membri di un'allegra (e facoltosa ) famiglia. Ridendo e scherzando chiedono al capofamiglia come se la passa un manager a Milano, elargiscono carezzine al bambino (il quale è di una educazione svizzera) e conversano affettuosamente con la moglie. Ingenuamente ho pensato che si conoscessero, che fossero clienti abituali dei quali avere la massima cura. Mentre i tre escono dal negozio, l'uomo aggiunge che sarebbe ripassato a recuperare il loro pacco, sull'uscio della vetrina si salutano amorevolmente ed il bambino svizzero aggiunge: "E' stato un vero piacere avervi conosciuto!". Un brivido ha percorso la mia schiena, un po' per il bambino marziano-svizzero, un po' perché in quel momento ho realizzato che non si trattava di clienti abituali del negozio, ma semplici visitatori occasionali "Come Me"!

Ma vuoi vedere che, a furia di diete, senza che me ne accorgessi mi sono trasformata nella donna invisibile?!

Dal film Pretty Woman

Questo non è che Uno degli aneddoti che potrei raccontare sullo strano comportamento delle commesse. Ci sono quelle, che al tuo ingresso in boutique, ti squadrano da capo a piedi e dopo un'attenta radiografia deducono che non sei la cliente standard del brand, che non sei vestita adeguatamente per poterti permettere il marchio, che non hai il fisico adatto, che non sei abbastanza attraente, hai troppi brufoli e ti puzza l'alito. 

Allora, chiamiamo le cose con il loro nome! Perché la lingua italiana è ricchissima di vocaboli adeguati ad ogni circostanza. Non si tratta di comportamento "strano" e neanche di razzismo, semplicemente si tratta di maleducazione, con qualche spruzzata di pura stronzaggine.

L'episodio di Corvara è solo un esempio, ma potrei citarne altri. Quando dovevamo arredare casa, l'arredatore di una famosa catena di negozi, alla mia richiesta di fare il preventivo per l'arredamento di una cucina (da sogno) si è voltato verso mio marito ed ha esclamato: "Fai prima a portarla da Tiffany!". In un'altra occasione, cercavo una maglia (all'epoca c'erano quelle con inserti in ciniglia) la commessa mi guarda attentamente, mi chiede di aprire la giacca e poi, con nonchalance aggiunge: "MMMMHHHHHHHH, per quel seno non abbiamo niente!".

Tengo a precisare che di seni ne ho solo due, e non sono due angurie da 10kg, e neanche da 5kg. Ma se anche avessi avuto tre tette da 10kg ciascuna, vi sembra il modo di interagire con una potenziale cliente?

Quindi, cara Oprah, tornando al punto della questione, hai avuto la sfortuna di incontrare la "tipica commessa frustrata" e un po' stronza, che non può permettersi di acquistare la merce venduta nella boutique in cui lavora, neanche col 20% di sconto per le dipendenti.

E voi avete aneddoti alla "Pretty Woman" da raccontare?

 

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