- VITA
In questo caso non si tratta di analizzare e meditare sulla celebre: “Ai posteri l'ardua sentenza”. Per quel partito tedesco abbiamo evidenti fatti e certezze inoppugnabili che, non per i posteri, ma per i presenti era impellente nel petto e in ogni momento l'ardua sentenza. Il suo signore dittatore era l'illusionista di diversi nomi di grande significato (insieme incompatibili?) i quali costituivano (costituiscono?) la sintesi di un inganno dei più complessi, efficaci, disastrosi: “Partito operaio nazionalsocialista”. Tale accozzaglia di parole formarono il grimaldello del ferro criminale per violentare le porte della dignità. Con il loro Hitler vennero inculcate nel popolo le teorie farneticanti, l'odio contro gli ebrei e i francesi, contro i russi, i polacchi ed altri popoli. Tanti tedeschi (ignari-inconsapevoli?) presero parte nelle azioni di guerra e di sterminio. I primi di maggio verso il nord di Berlino, dimenticato dalla politica si trovava (oggi?) il cimitero militare: “In onore ai caduti, un ammonimento per i posteri”. Le tombe silenziose, sulle piastre di bronzo incisi i nomi in carattere cirillico. Riposano i corpi, gli spiriti combattono? Migliaia di soldati, sottufficiali e ufficiali dell'Armata Rossa sepolti, quante volte uccisi? (Ricordo da un racconto di
Tirella).
QUOTA SESSANTANOVE VERSO
Nella cattiva scuola
importante materia
musica leggera.
Filosofia cattiva
difficile studiare
Giorgio Gaber.
Il filosofo allegro
dopo Cristo
cantore vissuto.
Insegnamento cattivo
sublime difficile tempo
quota sessantanove verso.
Forsennati cattivi
autunni belli vissuti
bocci operai.
Cattivi poeti
ignoranti
rozzi.
Millenni futuri
autunno oggi
freddo cerca luci.
-Renzo Mazzetti-
(22 settembre 2015)