Carburanti alternativi, esistono?

Creato il 06 gennaio 2014 da Vocealternativa @vocealternativa

Il prezzo della benzina continua a crescere senza sosta, spostando puntualmente al rialzo i livelli record del costo al litro. I nuovi aumenti stanno facendo diventare quasi un lusso usare l’automobile. Eppure ci sono valide alternative ai carburanti fossili che si spera, presto, aiutino a spendere meno.

Anche se si può risparmiare benzina facendo il pieno presso i distributori no logo oppure  adottando uno stile di guida adeguato, ormai questi accorgimenti non bastano più.

Ricerche, studi e scoperte fatte in tutto il mondo, dimostrano che sostituire per sempre petrolio si può poichè le alternative esistono.

Purtroppo, allo stato attuale, conoscere i carburanti alternativi alla benzina può forse solo farci sperare che un giorno non molto lontano potremo fare il pieno a costi ridotti e magari viaggiare in macchina inquinando meno.

Carburanti alternativi

Benzina ricavata dalla paglia

La casa automobilistica tedesca Volkswagen, nel 2006, diede notizia che stava per produrre bio-carburante ricavato dai prodotti di scarto dei campi coltivati.

Nel 2009 una notizia simile fu data da Shell: avrebbe commercializzato benzina contenente biocarburante ricavato da paglia di grano.

Benzina dalle erbe

Nel Galles si sta studiando il modo di ricavare etanolo dal loglio (erba da semina molto comune in Gran Bretagna).

Col progetto denominato Grasshol, si potrebbe arrivare a produrre fino a 4500 litri di etanolo per ogni ettaro di terreno coltivato a loglio.

Diesel dai fondi di caffè

Un gruppo di ricercatori del Nevada ha studiato il sistema attraverso cui ricavare bio diesel dai resti del caffè che contengono una percentuale di carburante compresa tra l’11 e il 20% del peso totale.

Con tutto il caffè che beviamo in Italia, hai voglia a produrre carburante!

Carburante ricavato dai batteri

Grazie a un microorganismo geneticamente modificato, un gruppo di ricerca del Bioenergy Systems Research Institute, della Univesity of Georgia, guidato dal professor Michael Adams, è riuscito a trasformare l’anidride carbonica in eccesso nell’atmosfera in combustibile.

Olio fritto al posto del diesel

Sembra incredibile eppure 2 giovani canadesi (Tyson Jerry e Cloe Whittaker) con il progetto Driven to Sustain, sono addirittura entrati nel guinness dei primati per aver viaggiato in lungo e in largo con la propria auto ribattezzata green machine, alimentata esclusivamente da olio fritto di origine vegetale recuperato a costo zero nei ristoranti.

L’azienda californiana Sapphire è riuscita  a produrre già nel 2008, utilizzando le alghe, un biocarburante chimicamente identico alla benzina ma che non dipende da una fonte di cibo o da terreni agricoli.

Benzina dai rifiuti

Luciano Patorno e Nancy Ho, rispettivamente ingegnere e biologa, sono riusciti a realizzare etanolo ricavandolo addirittura dai rifiuti( Sipatech).

Il carburante derivato dalla spazzatura, presenta addirittura un contenuto di energia tre volte più alto dell’etanolo tradizionale.

Benzina fai da te

Due americani,Thomas Quinn e Floyd Butterfield, hanno messo a punto MicroFueler, una macchina che con acqua, zucchero e lieviti crea etanolo da utilizzare come carburante auto (è in grado di produrre 132 litri di carburante a settimana).

Praticamente un vero e proprio distributore di benzina domestico ecologico e casalingo. Già in vendita da qualche anno, costa 10 mila dollari.

Si rientra dell’investimento dopo aver compiuto circa 60.000 km. Unico dubbio: sarà legale utilizzarla nel nostro paese?

Carburante dalla plastica

Tecnologia italiana che riesce a trasformare, qualsiasi rifiuto plastico in benzina o diesel, attraverso un processo di conversione che è già realtà e consente di abbassare il prezzo del carburante di circa 50 centesimi al litro.

Certo è che  se tutti usassimo l’automobile per lo scopo con cui è stata concepita, ovvero trasportare persone per distanze eccessive da percorrere a piedi, oppure per trasportare oggetti troppo voluminosi o pesanti da portare a mano, sicuramente sarebbe un bel risparmio.

Eppure altre soluzioni per combattere il caro benzina sembrano esserci; non si capisce però come mai non vengano adottate su larga scala visto che il petrolio, oltre a costare sempre di più, ben presto potrebbe esaurirsi (si stima che non vi sarà più petrolio fra 85 anni), senza contare che è una delle maggiori cause dell’inquinamento ambientale e lo vediamo molto dallo scioglimento dei ghiacciai e quindi innalzamento del livello del mare, dalle continue precipitazioni a carattere torrentizio ecc…

Speriamo veramente che i governanti della Terra abbiano un briciolo di coscienza e non pensino solo al profitto per una volta…


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