Arrivate a Carcassonne la sera, all'ufficio informazioni trovate un dépliant con tutti gli hotel. Qualche chiamata e trovate una stanza all'Hotel de la Bastide, nel centro della città nuova, comodo per raggiungere la città vecchia con una passeggiata di circa 20 minuti, piacevole e soprattutto digestiva dopo cena.
<< Vuole la leggenda che, al tempo in cui la città si trovava nelle mani dei saraceni, l'imperatore Carlo Magno l'avesse fatta assediare per conquistarla, ed avesse ordito l'assassinio del re Balaad (o Balaak), che allora regnava sulla città. La sua vedova, che rispondeva al nome di Dama Carcas, non risolvendosi ad abbandonare la città, decise di prendere lei stessa le redini dell'esercito e di proseguire la battaglia contro Carlo Magno: per cinque lunghi anni, le battaglie si susseguirono sotto le mura cittadine, decimando a poco a poco le truppe saracene, ma Dama Carcas inventò mille stratagemmi per far credere al condottiero avversario che la città traboccasse ancora di soldati e di ricchezze.Alla fine, quando ormai i viveri erano quasi esauriti, Dama Carcas ebbe l'idea di far ingurgitare ad un maiale quel poco di grano che ancora era rimasto nelle riserve cittadine, e di gettare la povera bestia dalle mura, in mezzo all'esercito nemico. Il trucco ebbe successo, ed i soldati dell'Imperatore, credendo che la città avesse ancora abbastanza opulenza da sprecare cibo persino per i maiali, levarono l'assedio e si ritirarono.Nel riconoscere la fine della guerra, Dama Carcas esultò talmente da far suonare le trombe della città. E la leggenda narra che i soldati di Carlo Magno, udendo il frastuono, si voltarono e gridarono: "Carcas sonne!" ("Carcas suona!"), battezzando così definitivamente la città.>> [wikipedia]
Il ponte, proprio come nelle favole delle principesse!
Il proprietario dell'albergo ci sconsiglia vivamente di mangiare in questa piazza (Place Marcou), affollatissima di tavolini. Una baraonda, divertentissima, ma tu hai bisogno di relax.
Alla fine la scelta ricade sul ristorantino che si intravede al di là della fontana, l'Auberge du Grand Puits - ottima scelta!
Ma prima di mangiare... ancora un po' di cultura! Che concentrazione!
Mamma che belli i gargoyles, gli amici del gobbo di Notre Dame de Paris!
Finalmente con le gambe sotto il tavolo! Insalata e prosciutto simil iberico come antipasto, costata gigante alla griglia e Cassoulet, la specialità regionale della Linguadocia. Torta al cioccolato fantastica. Il tutto accompagnato da un ottimo vino rosé. Perfetto!
Cassoulet con anatra e maiale
Ma la sopresa più bella che mi ha fatto questa città è stata questo trio cantante - e suonante! - per intrattenere i clienti del ristorante. Tre ragazzi davvero davvero bravi. Voce angelica il ragazzo in mezzo, meravigliosi gli altri due. Ritmi decisi che fanno venire voglia di ballare.
Ad un certo punto mi sono girata e intorno al ristorante si era formato un pubblico animato, che cantava e ballava divertito, rilassato e sognante. Stupendi! Comprato il cd a 10 euro, che ci ha tenuto compagnia per il resto del nostro viaggio.
Passeggiando per tornare in hotel, scendete dall'altro lato della città. Uno spettacolo di mura illuminate.
Ti aspetti da un momento all'altro di essere salvata da Lancilotto, invece ciò non accade e tu, piccola Ginevra, dormirai ancora una notte con il tuo Re Artu - che poi diciamolo, non è così male.