Così il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani, chiamato in audizione in Commissione di Vigilanza Rai per chiarimenti sulla delibera che ha modificato i criteri di ripartizione dei contributi per l'uso delle frequenze. A creare quelle perplessità, che nel corso dell'audizione sono state ribadite, la riduzione dell'importo a carico di Rai e Mediaset e la possibile riduzione del gettito per lo Stato. Il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, ha già fatto sapere che è allo studio una norma per l'annullamento degli effetti della delibera Agcom. «L'Autorità ha fatto la sua parte lasciando al governo la discrezionalità - ha detto ancora Cardani, rispondendo alle domande dei commissari -. Noi come Autorità siamo convinti (e Giacomelli per quel poco che conosco lo farà, lo ha detto) che il governo prenderà la delibera e ci aggiungerà del suo, come è giusto che sia. Il governo ha intenzione di recepire la delibera con una sua interpretazione, che è la direzione in cui noi ci siamo mossi dando un'indicazione di carattere generale».
Erano presenti anche gli altri membri del Consiglio Agcom. Antonio Martusciello e Francesco Posteraro hanno contestato l'affermazione secondo cui diminuirà il gettito per lo Stato. «Non si tratta di un provvedimento autoapplicativo - ha spiegato Posteraro -. Noi, come Autorità, non abbiamo strumenti per determinare il gettito. In ogni modo, applicando i criteri dell'Agcom senza modifiche, il gettito a regime sarebbe superiore a quello del 2011, generalmente indicato come parametro di riferimento».