Carenze ed eccessi di libertà.

Creato il 17 febbraio 2014 da Lorenzo Zuppini @lorenzozuppini
C’è una differenza abissale tra il proporre la riapertura delle case chiuse facendole gestire dallo Stato e proporre invece l’apertura di “negozi” dove si possa acquistare la droga, leggera o pesante che sia, quelli che ad Amsterdam conosciamo come Coffee Shop. Premetto che differenziare le droghe in leggere o pesanti, a parer mio, è sia giusto che sbagliato: non si può negare che una canna sia meno dannosa di un’iniezione di eroina, ma neanche tramite questo tentare di far passare gli spinelli come delle sigarette magiche.Si ascoltano delle imprecisioni riguardanti il problema che ho segnalato all’inizio, ovvero si parla di legalizzazione della prostituzione e delle droghe leggere. Non si possono legalizzare queste due cose poichè lo sono già, in quanto non esiste una legge che vieti di farsi pagare per fare sesso nè di drogarsi. Vogliamo dire che sono tollerate? Possiamo, anche se secondo me rimane inesatto in quanto la libertà di fare del proprio corpo e della propria salute quel che cavolo vogliamo rientra in quella sfera di diritti inalienabili che ogni uomo ha. I puritani che si scagliano contro chi sostiene queste mie stesse idee sono semplicemente fuori luogo, perché non è certo concepibile uno Stato che riesca a decidere cosa i suoi cittadini possono o non possono fare della propria esistenza senza per altro danneggiarli minimamente, cioè riuscire a prendere tutte e dico tutte decisioni buone. A questo proposito solo una cosa lo Stato potrebbe fare, ovvero riaprire le case chiuse, i bordelli per capirci, dove le prostitute possano esercitare la loro professione in sicurezza e in condizioni igieniche decenti, senza essere alla mercé dei balordi nottambuli e così anche colpendo maggiormente i reati legati alla prostituzione, cosa che evidentemente risulta impossibile avendo il territorio nazionale ricoperto di donne sul ciglio delle strade. Personalmente reputo la vendita del proprio corpo qualcosa di svilente ed anche di immorale, ancor di più per chi è disposto a pagare per possedere una donna o un uomo. Però la mia morale non è quella di tutti, non si possono vietare certi tipi di azioni solo perché forse, probabilmente la maggior parte delle persone le ritengono moralmente reprensibili, poichè una parte a quanto pare non la vede così ed anche perchè questa azione specifica (prostituirsi) non danneggia certo il prossimo. Uno Stato che abbia a cuore la vita di tutti i suoi cittadini deve semplicemente dar loro la possibilità di vivere serenamente e soprattutto con dignità, cosa non garantita a delle persone costrette a lavorare sui marciapiedi di notte.Le droghe portano alla morte, più o meno velocemente, più o meno dolorosamente, ma tutte hanno quel fine. Lo Stato non può impedire ad un soggetto di autolesionarsi fino a suicidarsi praticamente, ma neanche può rendersi complice di comportamenti distruttivi per i suoi cittadini. Non c’entra assolutamente niente il monopolio che lo Stato ha sulle sigarette, oggetti notoriamente dannosi, per il semplice motivo che le sigarette non ti spappolano il cervello, non ti portano automaticamente alla morte e non danno quell’assuefazione micidiale che invece danno le droghe. Posso fumare cento sigarette ogni ora ed essere perfettamente in grado di guidare, se fumo cento spinelli non saprei neanche stare in piedi, ergo delle differenze ci sono eccome.Altra questione è invece l’eutanasia resa legale in alcuni paesi e resa abominevole in paesi come il Belgio e l’Olanda. In Belgio da poco è passata una legge che permette a chiunque di farsi sopprimere, senza limiti d’età, senza che i genitori possano opporsi, semplicemente ricevendo l’idoneità da un medico che attesti la capacità di intendere e di volere di colui che vuole morire. In Olanda pare che i genitori possano far sopprimere i figli con gravi disturbi mentali, e mi si accappona la pelle per un solo semplice motivo: uno Stato che crede di poter sapere (o crede che un medico possa sapere) quale tipo di vita possa essere vissuta, quindi decretando che un soggetto anormale abbia una vita che non merita d’essere vissuta poichè tale, non per altri motivi. E’ evidente l’intrusione dello Stato in una sfera che non gli appartiene, e che non appartiene a nessuno, poichè il progresso umano può non avere limiti, ma sicuramente mai e poi mai potremo comportarci come se fossimo Dio.

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