Carlo Albè nelle Marche – L’intervista su “Stabile Precariato” e altro

Creato il 24 marzo 2015 da Mandolinif @MandoliniF

Mini tour marchigiano questa settimana per il milanese Carlo Albè, scrittore indipendente e giornalista freelance che a partire da giovedì 26 marzo alle ore 22:00 (prima al Reasonanz di Loreto e nei giorni a seguire a Chiaravalle e Santa Maria Nuova) porterà il suo spettacolo “Stabile Precariato” nella provincia di Ancona per proporre un’analisi sulla situazione lavorativa giovanile.

Carlo nelle Marche parlerai di precariato, una realtà che conosci bene
Ora ho 34 ma ho iniziato con i primi raccontini a circa 20 anni. All’epoca non potevo permettermi l’Università e nel frattempo lavoravo in maniera precaria facendo di tutto: dai call center alla fabbrica, al volantinaggio. Nel 2003 ho pubblicato il primo libro, “Il viaggio più lungo”, ma a quel libro non ne succedette un secondo per via di scelte sbagliate di diversi agenti letterari.

Ma in seguito ne sono arrivati
Sì, soprattutto perchè maturai l’idea di scrivere in autonomia e di stamparmi da solo i libri.

Il famoso “DIY – Do It Yourself” britannico
Esatto. Per i puristi è un’immagine un po’ sfigata, per me invece è molto affascinante perchè diventi imprenditore di te stesso. Ci metti la faccia e gli sforzi che fai ti ritornano indietro.

Venerdì 27, ore 21:00, Carlo Albè a Chiaravalle AN), auditorium Croce Gialla

Sembra proprio di sì, visto anche l’interesse di Cisco, ex voce dei MCR
Cisco“L’importante è non restare”

Lo spettacolo che porti nelle Marche invece come nasce?
Stabile Precariato è stato scritto quasi per caso. Nei reading proponevo una raccolta di racconti sui call center. La gente moriva dal ridere e allo stesso tempo c’era un alto grado di attenzione e pubblici sempre più vasti. Così dal 2012 è nato un tour che non è ancora finito. Ci esibiamo in formazione a tre, voce, chitarra e violino, e dopo oltre 60 date siamo ancora in giro.

Il tour di “Stabile” è stato interrotto solo dal libro che ti ha dato maggior fama, giusto?
Sì, da “Oh Belli Ciao”, la biografia di Cisco. Il tour con lui ha avuto un grande successo e io da readingman mi sono dovuto trasformare in anchorman. Girare con una persona come Cisco è affascinante e anche molto divertente. Mi ha preso sotto la sua ala protettiva e mi ha trattato quasi da fratello minore.

Nel futuro cosa ti attende?
Il tour con Cisco è finito a gennaio, ma la seconda edizione è prossima. Per la metà di aprile è prevista l’uscita di un nuovo romanzo in cui parlo della resistenza milanese. È il mondo di oggi visto con gli occhi di un partigiano morto nel 1945. Cosa ne penserebbe? Si sentirebbe “morto per la libertà”?

Francesco Mandolini

dal Resto del Carlino del 24/03/2015


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