Siamo dunque di fronte ad uno dei temi più ricorrenti del teatro di Eduardo cioè quello dell’illusione, o meglio del desiderio che hanno gli uomini di credere comunque in qualcosa, non importa se irragionevole o addirittura irraggiungibile, ma che permette di essere felici o, quanto meno, sereni. Pasquale Lojacono diviene simbolo di un tipo di uomo medio che, di fronte alle brutture e alle storture della vita, vuole far finta di credere a ciò che più gli aggrada; ecco allora che i fantasmi, cattivi per gli altri, diventano “anime buone”, perché attraverso di essi si può confidare in un futuro migliore, in un mondo diverso ed in una vita lontana dalla squallida routine senza speranze. Questo personaggio, sospeso tra l’ingenuità e la furbizia, un po’ santo un po’ mascalzone, permette a Carlo Giuffré di esprimere il meglio del suo repertorio. Alla tenera età di 83 anni, l’attore napoletano regge la scena per oltre tre ore senza cali di tensione e sempre con una presenza di spirito encomiabile, dando vita ad un ritratto minuzioso e commovente di Pasquale Lojacono, uomo semplice, sognatore, ma decisamente non sprovveduto.
Gli applausi finali scroscianti, caldi e interminabili, fotografano al meglio una serata unica ed indimenticabile, che ha saputo regalare una gamma di sensazioni ed emozioni amplissime, regalando ora convinte e grasse risate, ora inquietudini ed amarezza, ma restituendo il ritratto finale di un uomo solo di fronte ad un destino avverso, che cerca di arrangiarsi come può per far fronte ad esigenze che non sono solo economiche, ma anche, e soprattutto, relazionali, perché in fondo tutto quello che fa, lo fa per amore! Si chiude così, con lo strepitoso successo di “Questi fantasmi!”, la stagione del Duse, rinato e riportato ad essere un punto di riferimento per la città di Bologna. La scommessa dei coraggiosi imprenditori che ne hanno preso la gestione ha difatti passato con successo il primo step, riconquistare cioè il proprio pubblico, ora appare però necessario passare a quello successivo, conquistare quindi, pur tra le difficoltà del momento, nuovi consensi, soprattutto tra quei giovani che con il loro entusiasmo possono aiutare questa celebre istituzione nel proseguimento della sua avventura.
Gli scatti inseriti nell’articolo sono stati gentilmente concessi dal Teatro Duse di Bologna