Tra una fantozziana disavventura di Gino e l’altra, Pistarino trova anche il tempo di narrarci qualche sua “disgrazia” personale: da bravo italiano medio, ad esempio, anche lui non ha mai fatto palestra e morirà senza sapere a che servono certi muscoli. Inoltre, ci confessa che da perfetto genovese possiede in auto un navigatore in versione economica, che anziché dare istruzioni precise consiglia di “arrivare alla rotonda e poi chiedere”. È questo il pretesto per una spassosa galleria di avvertimenti dialettali (siciliano, romano, sardo, torinese, genovese) pronunciati dai navigatori delle varie città per segnalare che sta finendo la benzina (quello genovese ovviamente avverte in lacrime!). L’artista si lancia poi in una critica nei confronti dei programmi televisivi odierni che si somigliano tutti e che a giro si scambiano i concorrenti dei reality (citando anche con buona dose di autoironia Io Canto, trasmissione che lo vede tra gli autori e che accosta ad altra dai contenuti simili). Altri riferimenti all’attualità includono alcune prese in giro “in par condicio” dei politici di questi anni e dei social network, Facebook in particolare, di cui il comico è in realtà un buon frequentatore. Il gran finale riguarda gli extraterrestri che un giorno potrebbero venirci a trovare, e in quest’ultima gag oltre ai già citati siparietti col tastierista, che continuava a non azzeccare la musica adatta per lo sbarco degli UFO, ci sono anche le spassose proteste col responsabile delle luci, che non riesce a mandare nessuno degli effetti speciali richiesti. Oltre al tastierista, l’unico altro elemento della scenografia è un leggio con alcuni fogli dove sono scritti gli argomenti della scaletta; Pistarino di tanto in tanto vi ricorre, ammettendo, con assoluta onestà, di non ricordare tutto quello che vi ha scritto. Inoltre, essendo la prima assoluta dello spettacolo, il pubblico viene usato simpaticamente come cavia: ogni volta che non ride a una certa battuta, il comico si ripromette di toglierla dal repertorio! L’umorismo dell’attore genovese è a tutto tondo: principalmente è fatto di gag con situazioni divertenti, paradossali e surreali, che storpiano episodi che quotidianamente accadono a ciascuno di noi, ma si avvale anche di giochi di parole e viene supportato da una energica mimica e gestualità. Soltanto nei primi minuti dello show ci sembra di scorgere un po’ di emozione, probabilmente dovuta ai tanti anni lontani dal palco, che però viene ben presto scacciata via dall’affetto e dalle numerosissime e sincere risate del pubblico.
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