Polaski ci propone un film che io definisco un “molto rumore per nulla” visto che il litigio dei due ragazzi è soltanto un pretesto per smascherare e far controllare gli archetipi di un perbenismo che è soltanto una facciata in un mondo di sola immagine come il nostro.
Quindi iniziamo a vedere le due coppie di genitore che si studiano e che rimangono sulla difensiva ognuna nel proprio ruolo, ma alcuni commenti come il criceto abbandonato lungo la strada dal signor longstreet e il vomito della signora Cowan sui preziosi cataloghi di mostre sono solo l’inizio di una serie di meccanismi che finiranno con l’esternare il vero pensiero(carattere) dei quattro personaggi.Attraverso una discussione e un alternarsi delle parti con un continuo sottofondo di un blackberry che vibra.
Ho avuto la fortuna di vederlo in originale e dico che le quattro interpretazioni ne hanno giovato molto, anche se quella di Waltz è una spanna superiore alle altre, vuoi per la caratterizzazione del personaggio o solo perché è quello più diretto.
Cambiando epoca, luogo e storia sono passata ad un classico senza tempo come Jane Eyre di Cary Fukonaga.
Devo essere sincera aspettavo questo film con una certa trepidazione, ma anche con un certo distacco.La trasposizione è abbastanza fedele con un’attenzione particolare ai momenti più cupi, bellissimi i costumi, la fotografia e la colonna sonora, ma in complessione do un “ni” a questo film.
L’idea di costruire la storia basandosi sui flashback delle protagonista mi incuriosiva, però ho trovato un leggero sbilanciamento tra l’infanzia di Jane e la storia con Rochester, cosa che mi ha lasciato un po’ perplessa.Il cast poteva essere utilizzato di più partendo da Fassbender un po’ sotto tono, passando per Judi Dench, che aveva il ruolo della governante, finendo con Jamie Bell (nel ruolo del reverendo St. John Rivers).Altra cosa che mi ha fatto arricciare il naso è stata la troncatura nel finale come nel film “La ragazza con l’orecchino di perla”.
Effettivamente ho preferito la versione di Zeffirelli forse più patinata e più tecnica, ma di certo più emozionante.
Alla prossima :-)Taty