La carne di foca arriverà presto sulle tavole della Namibia, ma la decisione presa dall’azienda Seal Products provocherà probabilmente le proteste dei gruppi animalisti, che già in passato avevano criticato le autorità di Windhoek sull’argomento.
Secondo Gys Cilliers, dirigente della fabbrica che si trova nella località di Henties Bay, la vendita avverrà prima su scala locale, in città come Walvis Bay o Swakopmund, per poi essere estesa a livello nazionale e – in prospettiva – internazionale.
Finora la carne di foca che in paesi di altri continenti, come il Canada, è considerata una prelibatezza è stata inviata dalla Seal Products in Cina per farne cibo per animali.
Le pellicce invece vengono lavorate in Turchia.
A favore del consumo di carne di foca, sostengono nutrizionisti citati dalla stampa locale, c’è l’alto contenuto di Omega-3, acidi grassi con effetti benefici sulla salute umana.
Non sono mancate tuttavia, in passato, le polemiche tra l’azienda di Henties Bay e gli ambientalisti.
Per difendersi dall’accusa di mettere a rischio la sopravvivenza della specie, la Seal Products ha reso noto che le foche utilizzate nella produzione provengono dalla colonia marina di Cape Cross.
Una colonia dove il numero degli esemplari abbattuti ogni anno (circa 23.000) è stabilito in modo da regolare la popolazione animale locale e impedire che vi sia troppa pressione sulle risorse ittiche del luogo.
Varie associazioni ambientaliste internazionali, tuttavia, ribattono denunciando la brutalità dei metodi di abbattimento (compreso l’uso di bastoni) e le condizioni poco salutari di trasporto, che rischiano di contaminare la carne con parassiti e microbi portatori di varie malattie.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)