Carne e latte, sono davvero alimenti killer per i nostri figli? La risposta non è così scontata e la discussione medica su quale sia l’alimentazione fisiologicamente più corretta per i bambini si arena il più delle volte in dibattiti che lasciano l’amaro in bocca ai genitori in cerca di risposte.
Il latte, va eliminato del tutto?
Come la mettiamo con il calcio?
E la carne, ha una quota minima consentita?
Di quante proteine ha bisogno nostro figlio?
Sulla quantità corretta di proteine necessaria al bambino i LARN italiani, ovvero i livelli consigliati di assunzione giornaliera dei nutrienti, si sono espressi in modo molto chiaro nell’ultima revisione del 2012 abbassando di un altro gradino la quantità pro kilo reputata ottimale.
“Se nel 1986 infatti venivano raccomandati al bambino piccolo o lattante, fino a 2 gr pro Kg al giorno, oggi con l’ultima revisione del 2012 si è scesi addirittura allo 0,8 gr pro Kg al giorno, più che dimezzando le raccomandazioni nazionali di questo nutriente”
Questo cosa vuol dire a livello pratico?
“Ciò significa- ha concluso Proietti- che un bambino allattato al seno non dovrebbe in alcun modo consumare altre proteine al di fuori di quelle contenute nel latte di mamma perché già completo a livelli proteico”.
“Secondo quanto detto dall’OMS e dall’Unicef i bambini dovrebbero essere allattai almeno fino ai 2 anni e questo allunga la fase d’età in cui occorre porre attenzione all’eccesso di livello proteico e alla considerazione su ciò di cui il bambino ha davvero bisogno”
Cosa assumere dunque?
“Guardiamo la composizione del latte materno. Esso è il latte più ricco in terra di lattosio, quindi zucchero. E più ricco in grassi. Ma è il latte meno ricco in proteine rispetto a qualunque altro latte di mammifero. Ciò significa che un bambino in fase di svezzamento non deve eccedere mai nel consumo di proteine che come abbiamo visto gli stessi LARN dicono essere pochi. E allo stesso tempo il latte materno non ha fibra. Invece noi cosa facciamo? Come primo svezzamento introduciamo la mela e la frutta e poi continuiamo con i passati di verdura che infiammano l’intestino del bambino e sottraggono nutrienti importanti”.
“Proteine e fibre in eccesso creano una situazione di acidosi metabolica- continua Proietti- che se cronica diventa infiammazione e quindi naso che cola, mal di gola, catarro, febbre e in generale uno stato di malattia del bambino che chissà perché avviane dai 6 mesi ai 2 anni e riguarda proprio lo svezzamento. Ma noi preferiamo dare colpa ai denti invece che al cibo che abbiamo introdotto”
“Il microbiota intestinale è l’unico capace di innalzare le difese immunitarie del bambino- ha spiegato-. E questi batteri si cibano di fibra, ma non di fibra insolubile che infiamma bensì di quella solubile, ovvero di polisaccaridi o prebiotici che sono presenti nella frutta, nei legumi e nelle verdure e che passano al bambino anche attraverso un brodo vegetale o un succo di mela cui viene estratta la crusca. Gli alimenti proteici in eccesso al contrario nutrono elementi patogeni o soprofiti che colonizzano l’intestino a scapito dei prebiotici e il bambino di trova così carente del corretto sigillo intestinale e difesa immunitaria ed inizia ad ammalarsi”.
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