Il tema era di quelli sempreverdi, l’etica e gli interessi privati dei politici, attuale mai come in questo momento di deriva morale e politica nel nostro paese, ma per certi versi attuale anche in altri paesi, dove in fin dei conti, i difetti degli uomini, le loro debolezze, sono sempre le stesse, senza distinzione di colore, religione, o nazionalità, e gli esempi sarebbero troppo numerosi da riportare…
Come dice giustamente il Cardinale, riuscire ad ottenere che un uomo cammini per le vie dell’etica è difficile, comporta per l’individuo la rinuncia a qualche beneficio e non tutti gli uomini sono in grado di riuscire nell’impresa, ah se ci fosse una ricetta per ottenere ciò…
Il Cardinale aggiunge che il sentire comune ritiene la Chiesa il soggetto che dovrebbe suonare la carica in questo senso, colei che dovrebbe “dare il segnale per la grande crociata del bene”, ma argomenta che non è dovere precipuo della Chiesa quello di “sostenere il comportamento morale degli uomini, ma quello di proclamare il Vangelo” senza badare a chi al suo interno si comporta in maniera immorale, lontana dall’etica. E ancora “la Chiesa fornisce all’uomo ciò che serve per fare dell’uomo onesto uno che si ispiri alla povertà di Gesù”.
Per il Cardinale quindi poco importa se colui che, in nome di Dio e della Chiesa, nel portare avanti il Ministero assegnato, non sia un soggetto eticamente integro, il Cardinale si stupisce quasi del fatto che ci si scandalizzi quando si apprende che un rappresentante della Chiesa viene coinvolto in affari di dubbia consistenza morale.
I temi dell’etica, del comportamento dei governanti nella cosa pubblica (quindi anche nella Chiesa..), del primato del bene comune, sono con le dovute proporzioni temi quotidiani, che ci toccano personalmente nel nostro piccolo, temi di convivenza civile, e nessuno di noi può disinteressarsene, è un impegno morale verso noi stessi, verso il nostro prossimo, verso i più deboli e verso i nostri figli.
Riuscire nell’impresa non è un obbligo, ma l’obbligo è di fare il possibile per passare il testimone di una società migliore alle nuove generazioni, farlo nel miglior modo possibile, e se non ci riusciremo dovremo almeno poter dimostrare di averci provato!
Confesso che durante i tanti anni spesi per la mia istruzione in scuole religiose, dove spero d’aver ricevuto una formazione anche alla morale ed ai valori cui si ispira la Chiesa, nessuno mi aveva mai raccontato le cose in questi termini.
Preti, suore, frati o anche laici con cui sono venuto a contatto negli anni, miei maestri-guide-formatori, talvolta esempi di comportamento e modelli etici per me, e non solo quando mi hanno spiegato il Vangelo, non mi hanno illustrato quello che afferma il Cardinale.
O forse non avevo capito io (mio limite?) che il compito della Chiesa fosse portare agli uomini il Vangelo senza che questo comporti per i suoi operatori il dover essere vincolati al rispetto di comportamenti che, in coerenza con i valori professati, si chiedono agli uomini tutti, ad avere essi stessi una totale integrità sui temi dell’etica e della morale.
Sono molto d’accordo col Cardinale quando conclude dicendo che “un uomo non si cambia a forza di prescrizioni etiche” ma forse dare l’esempio sarebbe più convincente di 1000 prediche!
A mio modesto avviso le sue parole risuonano come sconti aprioristici o comunque assoluzioni a posteriori per chi all’interno della Chiesa non percorre abitualmente il sentiero dell’etica.
nanni
P.S. il virgolettato è il Cardinal-pensiero riportato dalla stampa