Visto qui.
Un film diviso in tre episodi.
Nel primo Moretti vaga per una Roma deserta, parlando di se e mostrando angoli, strade, ma soprattutto quartieri e palazzi sconosciuti (ai più).
Nel secondo Moretti raggiunge un suo amico alle Eolie per cercare un po di pace per riposare, inizieranno un'odissea per l'arcipelago alla ricerca della calma.
Nel terzo la storia vera del linfoma che colpì il regista; malattia che rimase misconosciuta ai medici fino alla sua scoperta accidentale nonostante un insistente prurito segnalasse che qualcosa stava succedendo.
Il film più personale di Moretti (qui interpreta se stesso) è allo stesso tempo un film molto aperto (il primo episodio è una cartolina dalla Roma che nessuno vede mai, il secondo una commedia abbastanza consueta, il terzo un esempio di un fatto personale che mostra un limite che tutti si trovano ad affrontare).
Se il primo capitolo è una divertente poesia dedicata alla città di Roma (divertente perché è zeppa di auto ironia) che ha come scopo l'omaggio a Pasolini; il secondo è un divertissement, ma ben congegnato, un poco travestito da critica sociale (che c'è, ma rimane su un piano molto funzionale alla commedia), che funziona perfettamente; il terzo è un piccolo dramma, trattato con poca ironia (riesce ad essercene anche qui, tutto sommato il pellegrinaggio dai vari medici ha del grottesco) che descrive una situazione di totale impotenza.
Lo dico? massi dai lo dico; a me non m'ha entusiasmato. Un film ben realizzato che si lascia guardare volentieri e che accompagna per 100 minuti facendo ridere, pensare o incupire a seconda dell'episodio, ma che, tutto sommato, si ferma qua.
Camei di Paolini, Ovadia, Beals, Rockwell e Mazzacurati.