Iniziata nel 1992 con L’Occhio del Mondo, pubblicato da Mondadori, negli anni successivi la saga si è arricchita di La grande caccia (1993) e Il drago rinato (1995), editi con il marchio Interno Giallo/Mondadori. Interno Giallo era una casa editrice in difficoltà che Mondadori per un breve periodo aveva provato a rilanciare. Dopo la scomparsa definitiva del marchio per la saga è cessata ogni pubblicazione fino al 2002, quando Fanucci ha deciso di ripubblicarla a partire dal primo volume. Per avere un nuovo romanzo, L’ascesa dell’Ombra, i vecchi lettori hanno dovuto aspettare il 2004, con un intervallo di ben nove anni fra il terzo e il quarto.
Perché questa situazione? Noi tendiamo a non pensarci, a vedere nel libro solo le emozioni che ci sa trasmettere, ma non dobbiamo dimenticare che anche i libri sono dei prodotti. Possono cambiarci la vita o semplicemente farci passare qualche piacevole ora, ma sono oggetti sulla cui produzione qualcuno investe dei soldi e che qualcun altro vende. Il fatto che possano toccarci profondamente è solo uno degli aspetti che li contraddistingue, un aspetto che non potrebbe esistere senza l’altro, quello della realizzazione fisica e della commercializzazione di quei fogli di carta stampati.
Se Mondadori ha abbandonato la serie di Robson e Armenia ha abbandonato quella di Russell, probabilmente lo hanno fatto a causa di vendite troppo basse rispetto alle aspettative iniziali.
A motivi commerciali e logistici si deve anche l’intervallo di tempo che separa la pubblicazione di un volume di una saga dal successivo.
Ogni scelta è sempre possibile, quindi a volte gli editori pubblicano contemporaneamente più volumi di una stessa saga (in genere in questo caso si tratta di ristampe e non di vere e proprie novità) in modo da invadere le librerie con una presenza massiccia e aumentare la propria visibilità. Più spesso, però, anche se già disponibili in lingua originale, i vari libri vengono dilazionati nel tempo.
Un motivo può essere legato al desiderio di non stampare un numero eccessivo di copie per poi ritrovarsi il magazzino invaso dalle rese dei volumi invenduti, particolarmente problematiche se si tratta di opere di grosse dimensioni.
Perciò se un editore vuole lanciare alla grande la saga di Tizio Caio, con i primi tre volumi pubblicati a un mese di distanza l’uno dall’altro, può convincere un’ipotetica libreria a ordinarne 50 copie ciascuno, ma si impegna in un salto nel buio. Se il primo libro dovesse rivelarsi un fiasco, con solo una manciata di copie vendute, lui avrebbe comunque buttato via soldi per stampare copie inutili da un punto di vista commerciale visto che i tre volumi sarebbero stati ordinati nello stesso istante, prima di conoscere le vendite reali dell’opera. Se invece fra il Libro Primo e il Libro Secondo l’editore si rende conto di aver venduto (facendo il calcolo solo su quella libreria, ma è ovvio che le cifre andrebbero poi riportate su scala nazionale) solo 10 copie, la tiratura del Libro Secondo sarà ridotta di conseguenza, probabilmente a 8 copie visto che qualche lettore si perde sempre per strada. In questo modo l’editore non avrebbe sprecato via i soldi per la stampa, il deposito e il trasporto di oltre un’ottantina di volumi, con un notevole risparmio. Perché questa verifica sia possibile, però, i vari volumi devono essere pubblicati a parecchi mesi di distanza l’uno dall’altro.
Un altro aspetto può essere quello di voler dilazionare costi e guadagni. Per quanto piaccia fare ottimi incassi pubblicando libri di successo — e con gli autori già noti gli editori sanno quasi sempre con una buona approssimazione quali saranno gli incassi — concentrare tutti i libri più importanti in un unico periodo e poi trovarsi lunghi periodi in cui gli incassi sono ridotti non è esattamente la migliore strategia commerciale.
Al contrario, se il libro vende poco l’editore può scegliere di rientrare nelle spese di stampa e commercializzazione prima di pubblicare una nuova opera di quello stesso autore.
Un ulteriore elemento è dato dalla possibilità di colmare le aspettative del pubblico proponendogli regolarmente qualcosa d’interessante.
Ciascun lettore ha un certo numero di ore che può dedicare alla lettura. A volte possono essere di più, a volte di meno, ma sono comunque un numero limitato. Se nell’arco di un paio di settimane un lettore dovesse trovare in vendita una ventina di libri interessanti dovrebbe per forza di cose fare una scelta, e qualcosa finirebbe con il rimanere indietro. E quando un libro viene rimandato a più tardi spesso viene dimenticato, con la sua lettura continuamente posticipata da libri più nuovi che, in bella vista sui tavoli dei negozi, attraggono l’attenzione del lettore. Se quegli stessi libri venissero pubblicati nell’arco di quattro mesi il lettore avrebbe più tempo per leggerli perché li scoprirebbe in modo più dilazionato, e probabilmente ne leggerebbe di più. Inoltre se il primo volume di una serie piace se il secondo è già disponibile il lettore lo acquista subito, a discapito di un’altra serie che magari gli sarebbe piaciuta altrettanto e che invece finisce nella “lista d’attesa”. E se i nuovi volumi di una serie amata vengono sempre attesi e cercati, quando una serie viene ignorata all’inizio spesso viene ignorata per sempre.
Perciò, anche se una manciata di lettori vorrebbero poter leggere tutta una serie in poco tempo, per conquistare un numero maggiore di lettori senza stampare libri invendibili e portando avanti il maggior numero di serie possibile, per l’editore è più conveniente far passare parecchi mesi — quando non addirittura un anno — fra il primo e il secondo volume di Tizio Caio, e intanto proporre un romanzo di Sempronio e uno di Pinco Pallino.
Aspettare per poter leggere un libro quando il lingua originale è già disponibile non fa piacere a nessuno, ma i tempi degli editori sono basati più su motivi commerciali che sulla curiosità dei lettori.
Finisce qui la quarta parte del nostro viaggio nel mondo dell’editoria. Nella quinta parte ci soffermeremo sulle traduzioni.