Bersani vuole governare con i voti di Grillo. La sua speranza è strappare al comico genovese e al suo movimento “rivoluzionario” e “anticasta” un sì alla fiducia e poi, magari, navigare a vista, con un governo cosiddetto di minoranza. Questa è l’unica opzione che si è concesso, perché è l’unica che gli permetterebbe di essere incaricato da Napolitano di formare un Governo, per attuare il più obbrobrioso dei programmi mai concepiti.
Suggerito da Il Jester
La palla dunque finirà inevitabilmente nelle mani di Grillo, che se sarà coerente con quello che ha predicato (e urlato) fino a oggi, non potrà che rimandare al mittente, e cioè a Bersani, la sua richiesta di fiducia. Diversamente dimostrerà solo che i vari vaffanday, il disprezzo urlato nei confronti della casta, del vecchiume politico (di cui la sinistra è incrostata), le promesse di cambiamento ecc. non erano altro che degli spot elettorali buoni come altri per acchiappare i voti italici. A quel punto, gli italiani dovranno solo trarne le debite conseguenze.
Fondamentalmente però ho fiducia in Grillo e nel suo movimento. Non credo che tradirà la coerenza che si è imposto. Neanche davanti allo specchietto per le allodole di Bersani, che vuole governare a tutti i costi, pur non avendo i numeri al Senato e pur avendo vinto di stretta misura sul centrodestra. La logica conseguenza di un simile stallo, sarebbe il ritorno alle urne, magari con la modifica preliminare della legge elettorale.