Magazine Diario personale

Caro leader ti scrivo, così ti distraggo un po'...

Da Perla
Caro Pierluigi,scusami se ti scrivo solo adesso per sapere come stai. Non è stata dimenticanza, ho volutamente aspettato che scemasse l’attenzione generale su di te, non mi piace l’opportunismo imperante, non volevo confondermi con l’orda che è corsa sotto ai riflettori facendo finta di interessarsi a te. Come politico mi sei sempre stato simpatico, nonostante  io ti abbia sempre avvicinato mentalmente  a  quello che è stato lo sponsor per la tua elezione a segretario, ovvero quel D’Alema che poi, a quanto ho capito dalla lettura dei giornali all’epoca (sembrano secoli, è successo solo qualche mese fa),  ti ha bellamente silurato. Per il suddetto “statista” è stata normale amministrazione, per te è stato fare i conti, pubblicamente, con una realtà politica contorta e traditrice. Da “duro-mite”, a detta di tuo fratello, hai  messo ordine nello scenario politico reagendo da par tuo, dimettendoti,  e dando una lezione morale  a tutte quelle facce di bronzo che, nonostante processi, dicerie, conti in sospeso con la giustizia, incapacità politica, facendo allucinanti salti della quaglia, restano incollati alle loro poltrone, cascasse il mondo.Tra la mia vita e la tua esiste una distanza siderale,  tu sei  un uomo pubblico, sei stato un segretario di partito,  io sono solo una oscura travet di provincia, con un lavoro precario e tanta paura per il mio futuro. Non solo per il mio futuro lavorativo, anzi, quel che mi spaventa di più è la mia salute futura. E forse mi puoi capire ancora di più adesso che il tuo, di futuro, è stato messo in pericolo  da un problema di salute che ti ha costretto a  misurarti con un guaio ben più grande di un accordo politico con i grillini La notizia dei tuoi problemi è arrivata all’improvviso, spiazzando tutti. E tutti si sono affrettati a dichiarare pubblicamente la simpatia per te. Non te lo devo dire io , lo sai già da te, sei un galantuomo non un fesso (anche se per taluni essere onesti e gentili significa essere fessi), non credere a questa pletora belante,  affetta da una forma cronica dibalbuzie morale, capace di pugnalare il suo vicino con il sorriso sulle labbra!!Falsi o sinceri  che siano, tutti  ti  tributano ammirazione e stima,  e fin qui mi sembra quasi logico visto che tu sei un uomo perbene, magari non dotato di un grande carisma politico, ma perbene; una rarità in questa Italia  fatta in gran parte di  politici arrivisti, furbi, voltagabbana,  ladri. Mi sono indignata solo quando qualcuno, vigliaccamente protetto da un monitor ha urlato verso di te parole di odio, come se fosse un arrotino di paese, un pescivendolo rionale, augurandoti la morte.  Diciamocelo: costui, e quelli come lui, sono un sottoprodotto della società dell’urlo e della volgarità, figlio diretto di quei cattivi maestri, ogni epoca ha i suoi, che incitano all’odio, al caos, per fini strettamente personaliLa politica, si sa, per come è ridotta in Italia, ma non solo, è ipocrisia, compromesso. È vero, esiste ancora chi predica una  (utopistica?) Polis ma, tu li conosci meglio di me, sono gli stessi che pretendono di essere diversi dagli altri, contraddicendo quella che era il fondamento della polis stessa: quell’armonia tra cittadini liberi che soggiacciono alle stesse norme di diritto, in perfetto ordine con le leggi naturali dell’universo.Questa degenerazione dei rapporti sociali è figlia diretta  dello scadimento dei nobili ideali che hanno nutrito generazioni di italiani, uno svuotamento che è cominciato negli anni dell’Italia da bere e non si è più fermato, anzi è diventato sistema negli ultimi venti anni. Colpa della diversità genetica  di cui si parla in questi giorni? Non credo. Colpa del poco interesse verso la res publica, presente da sempre tra le genti che hanno abitato questa penisola? Forse. Fatto sta che siamo a un livello di degrado morale e sociale mai visto, quindi hai fatto bene a distinguerti, tu.Ora pensa a stare meglio, goditi gli affetti familiari più che puoi. Io, da parte mia, ti auguro giorni sereni, giorni che ti siano lievi come placidi fiocchi di neve sul viso.
Francesca*****Questo post fa parte di un gioco di scrittura tra blogger su parole scelte a turno dai partecipanti. Parole e partecipanti li potete trovare sul blog "Verba Ludica", al link:   http://carbonaridellaparola.blogspot.it/

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