"C'è un tema importante, fondamentale nel messaggio di San Francesco, quello dell'ambiente, del creato. Tutti ricordiamo il riferimento del Cantico delle creature a fratello Sole e sorella Luna. Per questo voglio sottolineare che quest'anno ci saranno tanti appuntamenti sul tema dell'ambiente ed è importante che chi è impegnato in politica e viene ad Assisi dedichi una riflessione su questo". Che Renzi abbia voglia di riflettere su questi temi è già qualcosa, visto che ad oggi il suo governo non ha fatto assolutamente nulla in merito. Potrebbe intavolare una stimolante disquisizione sull'argomento con il suo nuovo amico Sergio Marchionne, noto produttore di mezzi di locomozione alimentati a ciclamini.
"Io ho fatto il percorso inverso di San Francesco: lui uscì dalla sua città per andare a Roma a spiegare cosa stava succedendo qui, mentre io da Roma sono venuto qui da voi a spiegare cosa sta succedendo nel Paese". Davvero sobria l'analogia tra il Bomba di Rignano e il fondatore dell'Ordine dei Frati Minori, nonchè Santo patrono d'Italia. In realtà Renzi avrebbe voluto paragonarsi al messia, ma è stato anticipato di circa un ventennio dal suo padrino politico.
"C'è da riparare il paese". Anche in questo caso papi Silvio è stato buon maestro. Era il 1994: "Adesso dovrò spiegare a mio figlio che il papà dovrà aggiustare l'Italia".
"Pensiamo a tutte le cose che l'Italia deve fare nei prossimi mesi. Riformare il sistema dell'istruzione perché senza la scuola non c'è futuro, della pubblica amministrazione e della giustizia" Belle e sagge parole. Quasi come quelle pronunciate sempre da Mediorenz il 12 marzo scorso: "Confermo per l'ennesima volta che nei prossimi 100 giorni faremo una lotta molto dura per cambiare ad aprile la Pubblica amministrazione, a maggio il fisco e a giugno la giustizia". Di giorni ne sono passati 210: forse il calendario di Renzi è tarato sulle due settimane di spesa della Picierno.
"Insieme dobbiamo fare lo sforzo di ricordarci il nome della nostra comunità, di fronte alle bellezze che vediamo dobbiamo ricordiamoci che noi ci chiamiamo Italia". Invece di fronte a schifezze come mafia, corruzione, delinquenza, degrado del territorio e via dicendo che dobbiamo fare? Usare un nickname?
"Chi di noi oggi festeggia l'onomastico del proprio figlio sa che Francesco è un nome speciale, ancora più bello perché ognuno può declinarlo a proprio piacere. C'è chi lo chiama Franci e chi lo chiama Ciccio". C'è chi lo chiama Matteo e chi lo chiama il Bomba.
E comunque, caro Renzi, cacciar palle da un luogo di culto non è un bel gesto.