Mi piace l'autunno, mi piace tantissimo. Quando ci penso e provo a raccogliere nella mente tutte le sensazioni che mi accompagnano in questa stagione, ecco a cosa penso: a un camino che fuma in una giornata umida, all'odore della legna appena accesa nella stufa, alla pioggia di traverso che bagna i vetri, al rumore dell'acqua sulla tettoia.
Penso al mio maglione in lana coi jeans e gli stivali, uno di quei maglioni fatti a mano che mi sa tanto di montagna e che per un attimo mi fa allontanare dalla città dandomi l'illusione di essere altrove.
Sento le gambe fredde di mia figlia che torna dall'altalena del parco vicino casa. Le sue calze rosa antico e i suoi stivali col pelo la fanno sembrare ai miei occhi un po' più grande dei suoi due anni, bella come il sole dico io.
Vedo mio figlio diventare un ragazzino. Quando indossa la giacca di lana con gli alamari, mi pare già un ragazzo. I colori di questo novembre sembrano mettere in luce nuovi tratti del suo carattere e del suo modo di essere.
Il nostro autunno in città quest'anno è piovoso e quando nel fine settimana non si può uscire con i bambini, si finisce il sabato pomeriggio a frugare tra le scatole dell'armadio dei giochi. Monopoli è il nostro passatempo, il vento e la pioggia bussano ai vetri mentre noi tiriamo i dadi per scoprire in quale casella riusciremo a edificare una casetta o un albergo. Le ore passano svelte ed è poi tempo di gustarsi una pizza in totale relax.
E in montagna? C'è di sicuro il mio ippocastano con i suoi ricci e le sue foglie a circondare le sue forti radici. C'è quella casa sul colle, ormai vecchia, che pare guardare dalle sue finestre tutto ciò che accade nei prati vicini. C'è il cane dei vicini che abbaia, umido e nervoso come al suo solito.
Immagino che nella casa di montagna in Cadore già possa nevicare. Se fossi lì, me ne andrei nel fienile per stare un po' da sola sbirciando la neve che cade da dietro le travi. Mi sembra di sentire quell'odore di legno umido e quel profumo di fieno ormai spento. L'estate è lontana.
E poi ritorno con i piedi per terra, in città, in questa domenica che finalmente ci regala dei tiepidi raggi di sole.
Il nostro pranzo di oggi, eccolo qui.
Un carré di agnello accompagnato da castagne e mele profumate al rosmarino.
Un secondo piatto semplice, da fare con calma per gustare la ritualità della domenica ai fornelli e perfetto per esaltare dei sapori molto autunnali.
Cosa ti serve: un carré di agnello, olio extravergine di oliva, un rametto di rosmarino, sale, pepe, un bicchiere di vino bianco secco, 250 g di castagne bollite, una mela rossa;
Fai scaldare l'olio in padella con il rametto di rosmarino. Fai dorare il carré di agnello in tutte le sue parti, sfuma con il vino bianco e portalo a cottura. Nel mentre, in una casseruola fai scaldate un filo d'olio e aggiungi le castagne bollite. Aggiungi un pizzico di sale e di pepe e del rosmarino. Metti da parte l'agnello e filtra il fondo di cottura unendolo alle castagne. In un'altra padellina, fai saltare la mela che avrai tagliato a tocchettini e profumala con del rosmarino. Dovrà diventare dorata e croccante all'esterno. Presenta il carré di agnello accompagnato dalle castagne tiepide, dalla mela croccante e irroralo con il liquido di cottura delle castagne.
Cielo azzurro, foglie arancio, caldarroste, la prima neve...i miei pensieri si susseguono con queste ed altre immagini.
Questo è il mio autunno.