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Carriere criminale di Clelia C., un’epopea camorristica

Creato il 27 luglio 2011 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

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L’ultimo lavoro di Luigi Bernardi scava nel fango della malavita italiana; nasce dalla cronaca nera, specialmente quella che raramente arriva fino alle edizioni nazionali dei quotidiani o dei telegiornali; applica al crudo stampo della realtà camorristica una conclusione catastrofica degna di un colossal, tanto assurda, surreale e di dimensioni inimmaginabili da rendere aspro e stridente il contrasto con il freddo realismo narrato per gran parte della storia.

La carriera criminale di Clelia C., la sua scalata al potere della Camorra, viene scandita dagli omicidi compiuti con le proprie mani (“contano solamente quelli”); ma non sono questi il fulcro della sua ascesa nel crimine, bensì tappe, punti fermi ma non focali, compiuti di volta in volta per errore, per rabbia, per vendetta, per calcolo, per necessità, ma mai come obiettivo finale, solo come passaggi dovuti.

La camorra descritta da Bernardi non è quella da cartolina dei noir americani, non è quella guascona delle fiction, intrise di padrini, picciotti e codici d’onore. E’ un business, condotto senza alcuno scrupolo etico o morale. Niente onore, niente gloria, solo potere e denaro. Un ritratto molto realistico e aderente alla realtà, ben lontano dalla patina di perversa poesia, epos e coraggio di certe romanze neomelodiche.

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Clelia si muove in questo mondo rapida, spietata, fredda, usando gli uomini, assicurandosi con i soldi i mezzi per altri soldi. All’inizio per vendicare il padre, poi per vivere e sopravvivere, per odio verso Napoli e verso tutto un sistema colpevole, marcio, senza possibilità di redenzione: infine, per distruggere tutto quanto, per radere al suolo nel vero senso della parola case, vicoli, paesi.

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Ma leggendo le sue vicende, risulta chiaro il corto circuito della vendetta di Clelia, tanto vittima quanto carnefice, tanto colpita dai mezzi della camorra quanto spietata utilizzatrice degli stessi per il suo interesse.

Il racconto della protagonista è in prima persona, ma risulta difficile immedesimarsi nella sua storia, volutamente cruda, senza margini di redenzione o di ripensamenti.

Le matite di Grazia Lobaccaro si soffermano sull’evidenziare il passaggio del tempo sul volto e nel corpo di Clelia, accompagnando i testi e le didascalie della sceneggiatura con personalità e con curate scelte di inquadratura e taglio; il segno si fa meno convincente nelle (poche) scene concitare, e risulta un poco rigidi, ma si mette al servizio del racconto con efficacia, grazie anche a un sapiente uso dei neri e dei grigi.

Un fumetto sicuramente ben congegnato, che cura nella finzione del racconto l’aderenza alla realtà e che regala al lettore un personaggio molto dettagliato, vivo, credibile, capace di reggere le 150 pagine della sua storia con grande personalità e efficacia.

Abbiamo parlato di:
Carriere criminale di Clelia C., un’epopea camorristica
Luigi Bernardi, Grazia Lobaccaro
Black Velvet, 2011
176 pagine, brossurato, bianco e nero – 16,00€
ISBN: 9788896197417

Riferimenti:
Black Velvet: www.blackvelveteditrice.com
Luigi Bernardi: www.luigibernardi.com


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