Sergio Pellissier nella vittoriosa partita casalinga contro l’Udinese. FOTO GALETTO / IL NAZIONALE
17 OTTOBRE – Dopo la marea di consigli (non richiesti) ricevuti negli ultimi giorni (da “bisogna tornare al 3-5-2 con cui Corini ha salvato il Chievo l’anno scorso” a “meglio il 4-3-1-2 con cui si esaltano le caratteristiche di Thereau”, da “non deve far giocare Claiton e Bernardini” a ”Pellissier deve essere sempre in campo”, etc. etc.) Sannino ha ribadito con forza il suo credo, annunciando che il Chievo non rinuncerà mai alla sua identità. E’ quindi probabile che il modulo con cui comunque tanto bene ha fatto in passato (soprattutto a Varese e Siena), quel 4-4-2 che predilige soprattutto il gioco sulle fasce, verrà riproposto anche nelle prossime partite, a cominciare da quella di Genova contro i rossoblù allenati dal “figlior prodigo” Gasperini. Certo, la condizione fin qui non eccelsa di Sestu ed Estigarribia (e la giovanissima età di Improta ed Acosty, forse non ancora pronti a prendersi la squadra sulle spalle) non ha agevolato il tecnico campano, messo sulla graticola da stampa e tifosi soprattutto per le prestazioni incolori contro Catania e Atalanta, ma è anche vero che a destare le maggiori preoccupazioni sono stati soprattutto gli immancabili (ed evitabili) errori difensivi, che hanno sempre permesso all’avversario di turno di andare in vantaggio. Poi ovvio che inseguire non è sempre facile. Con l’Udinese la rimonta è stata portata a termine, con Catania e Atalanta no. E’ su questo che, soprattutto, dovrà lavorare Sannino, che non ha mai potuto schierare, è bene ricordarlo, Dainelli, il difensore più esperto e talentuoso dell’organico clivense. Certo, la partita di Marassi sarà un bel banco di prova, anche perchè poi in successione arriveranno le sfide a dir poco complicate contro Fiorentina (al Bentegodi) e Roma (all’Olimpico) prima di tornare ad una sfida sulla carta più abbordabile come quella di Bologna contro l’ex Pioli.
Conoscendo Campedelli e Sartori, a Sannino verrà dato ancora tempo a sufficienza per raddrizzare la rotta e rimettersi in carreggiata. Certo, però, ora è arrivato il momento di cominciare a “produrre” gioco e soprattutto punti. I quattro raccolti fino ad ora sono davvero pochi, anche se fortunatamente le avversarie non hanno creato solchi irrecuperabili, anzi. La serie A, però, non aspetta e se la pausa sarà stata salutare per il Chievo, lo sarà stata anche per le dirette concorrenti alla salvezza.
Ernesto Kieffer
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