Nome: DENNER
Costo: 4,65 Franchi Svizzeri (circa 3,80 €)
Ultimamente non ho un buon rapporto con le calamità naturali, cose strane legate spesso alla pioggia e alle cose che in generale cadono dal cielo. Ecco: questa volta, però, il nubifragio si è rivelato provvidenziale. Grandine, pioggia, fulmini e saette: questo lo scenario apocalittico dell’altra sera. Roba che sei per strada mentre torni dal lavoro e pensi “ecco adesso morirò, è la mia ora”, però poi non muori.
Arrivo a casa dopo un viaggio della speranza e trovo una specie di laghetto in bagno. Ho lasciato aperta la finestra, una mezza tragedia con acqua che si è propagata stile pozza e rivolo (ma il pavimento non dovrebbe essere in piano?) per ¾ del pavimento del bagno.
Maledicendo me stessa e il mio pessimo rapporto con le finestre, l’acqua e gli accidenti, mi rassegno all’asciugatura. Dopo soli 3 minuti da che mi sono rialzata dalle ginocchia sento quel fastidiosissimo rumore di goccia che cade a ritmo fisso. Mi concentro sull’origine di questo gocciolare e scopro il misfatto. Sotto la finestra c’è il rotolo di carta igienica e il porta rotolo. L’acqua ha bagnato tutta la carta, impregnandola, e creando con la forza battente della goccia che cade, cade, cade, un vero e proprio buco nel rotolo, che a sua volta rilascia a terra tramite gocciolamento l’acqua.
Ovviamente il rotolo è da buttare, previa strizzatura. Immaginate il mio sgomento quando, aprendo l’armadietto del bagno facendo contorsionismo come sempre, perché è in una delle posizioni più scomode sulla faccia del pianeta, scopro di non avere più rotoli di carta igienica.
Ecco che, l’indomani, durante le mie mirabolanti pause pranzo in terra ticinese, decido di investire questo tempo altrimenti buttato nel cesso, all’acquisto della carta igienica.
Qui ci va una premessa: la carta igienica è uno di quei generi di prima necessità sui quali non faccio economia (ognuno ha sue fisse). Compro, di solito, quei pacchi da 4 rotoli e il mio metro di giudizio su questo oggetto cult è la cicciosità del rotolo, nonché (lo ammetto) il prezzo. In Italia pago 4 rotoli “belli” più di 3 euro. Ben contenta di spenderli, perché mi piacciono ciccioni. Unica eccezione quando il mio ex convivente comprò i rotoli salva spazio, quelli piegati in due che mi fanno proprio fisicamente incazzare.
Tornando al mio acquisto in Svizzera, invece, vado nel posto più vicino: la Denner. Qualche prodotto di mar
Buon packaging, con buchino per infilare la mano e portare i 10 rotoloni come una bella borsetta da passeggio. Per gli scettici, come ero io prima dell’incontro col rotolo Denner, la confezione lancia un monito: soddisfatti e rimborsati. E se vi rimborsano, è il momento giusto: fateveli dare in franchi, che il cambio è alto.
[a cura di Carlotta from Switzerland]