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Carta regionale dei servizi, il codice pin di Formigoni non lo capisce quasi nessuno. Alloni (Pd): “Troppi costi e limiti, la Regione spedisca a casa il Pin ed elimini il lettore”

Creato il 28 maggio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Bassi i dati anche in provincia di Cremona: solo il 12,8% ha richiesto l’astruso codice Pin

 

Doveva essere un progetto d’avanguardia, pilota, come si diceva, portare la Lombardia nella stratosfera dell’etere, dovevamo distruggere i tempi dell’odiatissima burocrazia e dei tempi d’attesa con un click, invece niente, un fiasco. Meglio un impiegato che sa il fatto suo e con il quale si può parlare, chiedendo e ricevendo qualche informazione, tanto per non sbagliare tra pin e click. “Ma cos’è questo pin? Dove lo metto? Non era meglio la tessera sanitaria?”. “E io sono andato a fare il cambio del medico con la tessera ma il pin non funzionava”. Altro che tecnologia, questa è arretramento culturale, esempio evidente di scollamento tra le pratiche astruse dei burocratici e i cittadini che non ci capiscono niente e chiedono semplicità ed efficienza, non codici pin. La Carta regionale dei servizi poi in provincia di Cremona non interessa a nessuno: solo gli aficionados del Formiga e i cultori della tecnologia, il 12,8% dei cittadini, hanno richiesto il codice Pin, l’altro 78,2% dei cremonesi non ne ha voluto sapere delle complicazioni burocratiche della Regione, che ha ottenuto evidentemente l’effetto opposto. Il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni emette anche un comunicato stampa. Per i cremonesi però, quel tesserino magnetico per lo più è solo una tessera in più che gonfia il portafoglio vuoto, tra carte di credito mezze vuote, tessere di supermercati e bancomat.

Un miliardo e cinquecento trenta milioni di euro: tanto è costata la CRS (carta regionale dei servizi) ai lombardi in 10 anni dal suo lancio con l’accattivante slogan “La vita è una carta meravigliosa”.

“Si tratta di un investimento importante per uno strumento che è stato presentato con tante potenzialità ma che in effetti è stato sinora sottoutilizzato dai cittadini a causa di diverse criticità – ha spiegato il consigliere del Pd Agostino Alloni – . Prima di tutto per utilizzare la carta online serve essere in possesso di un PIN che deve essere richiesto presso le Asl, le sedi di SpazioRegione o gli uffici postali, di cui, secondo i dati attuali, sono in possesso solo il 15% dei lombardi. Inoltre – continua Alloni – un altro problema all’utilizzo della CSR è rappresentato dal lettore che deve essere installato e collegato al computer per permettere l’accesso ai servizi: ad oggi sono stati distribuiti solo 400mila lettori sui 600mila acquistati da Lombardia Informatica nel 2008 perché in molti non sapendo come, dove e perché richiederli hanno evitato di andare a cercarli. Mentre gli utenti attivi sono solo 191.822 pari al 2,1% dei possessori della carta”.

Alloni ha perciò avanzato due proposte per ridare senso e funzionalità alla CRS: l’invio a casa del PIN in automatico a tutti i possessori della CRS così come avviene per carte bancarie in modo da semplificare la vita ad anziani e lavoratori; e la rapida estensione del modello sperimentato a Varese e Vimercate che prevede l’accesso online ai servizi della CRS senza l’utilizzo dell’apposito lettore che ha rappresentato sinora una forte limitazione.

A Cremona le carte distribuite sono 342.398, i consensi informati 263.216, i PIN sinora distribuiti 43.976; il che significa che solo il 12,8 % dei possessori della carta ha richiesto un PIN: in linea con la media regionale che si attesta intorno al 12%, così come in linea con la media regionale è anche la percentuale di persone che usa i servizi online tramite lettore, intorno al 2% dei detentori della carta.

 

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